La Provincia Autonoma di Trento dal 1863 si è dotata di un Civico Corpo di Pompieri; l’attuale Corpo Permanente ne è erede. L’organizzazione antincendi era inizialmente strutturata su base comunale e tale rimase fino al 1935, quando si optò per un unico organo provinciale: a Trento venne quindi creato l’85° Corpo pompieri, con distaccamenti in vari comuni. Nel 1941, con la creazione del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, l’85° entra nel nuovo organismo. Successivamente, in virtù dello speciale statuto di autonomia, la Regione Trentino-Alto Adige, che ha il potere di emanare norme legislative anche in materia di Servizi antincendi, nel 1954 crea i Corpi Permanenti di Trento e Bolzano, sciogliendo l’85° Corpo ed i relativi distaccamenti. Nel 1978 la Regione Trentino Alto Adige delega alle due Province Autonome di Trento e Bolzano le funzioni amministrative connesse ai Servizi antincendi con il trasferimento in capo a queste dei compiti operativi, amministrativi e logistici dei rispettivi Corpi Permanenti. Con la legge 12/1983 la Provincia Autonoma di Trento, nel riordinare la propria struttura burocratica, istituisce il Servizio Antincendi, del quale il Corpo Permanente va a costituire il “Settore operativo di emergenza”. Nel 1990 il Servizio Antincendi è incluso nel neo costituito Dipartimento per la Protezione Civile, che comunque opera in stretta collaborazione con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, come per esempio è avvenuto in occasione del recente, tragico terremoto d’Abruzzo che ha distrutto larga parte della meravigliosa città dell’Aquila ed ha visto sul campo numerosi colleghi dei Corpi permanenti e volontari del Trentino e dell’Alto Adige. I Vigili del Fuoco volontari del Trentino oggi sono composti da 4.812 unità, organizzati in una struttura gerarchica costituita da 1 federazione provinciale, 13 unioni distrettuali e ben 239 corpi comunali, la cui capillare distribuzione sul territorio ricalca quella della similare Valle d’Aosta, con la quale condivide oltre all’aspro territorio montano anche la privilegiata organizzazione autonoma.
A differenza del Corpo di Bolzano, che storicamente ebbe in dotazione prima i Mispa e poi i Sicor identici ai cugini permanenti del resto d’Italia, i distaccamenti volontari della relativa provincia erano dotati fino al 2000 di caschi metallici di foggia chiaramente tedesca, di colore nero con cresta in alluminio; successivamente hanno adottato i Rosenbauer. Il Corpo di Trento invece, dopo i Violini e successivamente i Mispa già all’inizio degli anni ’90 ha adottato il sempiterno Gallet; i permanenti della città di Trento nei colori nero, rosso e bianco rispettivamente per vigili permanenti, qualificati e direttivi con placca munita di fiamma nazionale, bande catarifrangenti posteriori in bianco con la scritta “Trento” ed adesivo riportante la mezzaluna di qualifica dell’utilizzatore del casco, mentre i volontari pur con i medesimi colori hanno scelto bande rifrangenti e placca differenti, come quelle del casco raffigurato, il CGF Gallet F1S che in collezione è posseduto nel colore da Vigile Volontario, il nero; a questo si affianca il rosso da Caposquadra ed il bianco da Capo e Vicecapo distaccamento. Sulla placca frontale, nel raro colore bianco fotoluminescente, porta il fregio classico dei Vigili del Fuoco ma nel tondo reca come blasone l’aquila di San Venceslao, stemma ufficiale della città di Trento dal 1407.
Nella foto in basso sono raffigurati vigili volontari trentini nella messa in sicurezza di un incidente stradale, opera di Walter Cainelli