Il caso Dolores Barrios (Pt.2)
Creato il 04 marzo 2015 da Theobsidianmirror
7 Agosto 1954, Monte Palomar, California. Nel corso di un congresso ufologico qualcuno aveva notato la presenza di una ragazza dai tratti somatici vagamente esotici che, confusa tra la folla, assomigliava in maniera impressionante alla descrizione degli abitanti di Venere fatta poco prima da George Adamski, noto ufologo e contattista. La cosa che più impressionava i presenti era l’intenso nero dei suoi occhi. Accanto a lei due uomini, vagamente disinteressati a quanto stava succedendo. Qualcuno si avvicinò alla giovane e, senza farsi troppi problemi, le fece una domanda diretta: “Siete venusiani?” La ragazza, per nulla turbata da quella singolare domanda, sorridendo rispose di no. “Perché siete qui?” insistette nervosamente il suo interlocutore. “Perché siamo interessati all’argomento”, rispose lei candidamente. “Credete nei dischi volanti?” continuò a pressarla l’uomo, sempre più nervoso. La giovane mantenendo una calma serafica rispose semplicemente di sì. “È vero che, come dice Adamski, loro [gli spaziali, ndr] arrivano da Venere?”. La risposta fu tanto decisa e risoluta quanto inquietante: “Sì, vengono da Venere”.Quello stesso giorno era presente alla conferenza un noto giornalista brasiliano, João Martins, salito agli onori della cronaca due anni prima, assieme al suo fotografo Eduardo Keffel, per una serie di cinque incredibili fotografie scattate a Barra da Tijuca, una località balneare nei pressi di Rio de Janeiro. Tali fotografie, uscite all’epoca sul defunto periodico “0 Cruzeiro”, sono visibili su questo e questo sito (off-topic: inutile dire che le foto diffuse da João Martins furono largamente apostrofate come false a causa di evidentissime incongruenze tra le ombre sull’oggetto volante e quelle del paesaggio circostante). João Martins quello stesso giorno prese da parte i tre individui e fece loro ulteriori domande, ottenendo maggiori informazioni. La ragazza si presentò come Dolores Barrios, di professione disegnatrice di moda, mentre i suoi due accompagnatori dissero di chiamarsi Donald Morand e Bill Jackmart e di essere entrambi musicisti. Tutti e tre affermarono di provenire da Manhattan Beach, nella contea di Los Angeles, California, dopodiché, evidentemente stanchi delle continue illazioni sulla loro presunta provenienza extraterrestre, si chiusero in un ostinato silenzio, rifiutarono di farsi fotografare e trascorsero il resto della giornata completamente isolati dal gruppo. Il racconto riportato da più fonti, nel quale viene affermato che i tre sarebbero fuggiti su un disco volante, terrorizzati dal flash di un fotografo, è probabilmente un falso, considerato che, il giorno successivo, Dolores Barrios e i suoi due accompagnatori sarebbero stati nuovamente notati tra il pubblico nel corso della seconda giornata dei lavori del congresso di ufologia.
Ho detto “probabilmente” ma avrei forse dovuto scrivere “sicuramente”, visto che sembra improbabile che, tra le migliaia di presenti, per la maggior parte dotati di macchina fotografica, non ce ne fu uno solo che ebbe la prontezza di scattare una foto al disco volante dei fuggitivi. Dolores Barrios, Donald Morand e Bill Jackmart furono ancora, come dicevo, presenti alla seconda giornata del congresso e, ancora una volta ripetutamente pressati da João Martins, accettarono infine di farsi fotografare. I ritratti dei tre, che potete ammirare a corredo di questo post, sono ormai famosissimi e, a loro volta, sono stati frutto di speculazione da parte di chi voleva assolutamente vedere in essi ciò che probabilmente non era altro che il frutto di una eccessivamente fervida immaginazione. Facendo una rapida ricerca in rete sono capitato, per fare un esempio, su questo forum, nel quale un tizio si è dilettato a passare al microscopio le fotografie di Martins evidenziando dei particolari che, se non fossero evidenti distorsioni mentali, sarebbero decisamente inquietanti. Il viso di Dolores Barrios, in particolare, è stato quello su cui l’autore dell’articolo si è soffermato maggiormente evidenziando una sospetta protuberanza ossea al centro della fronte (osservabile solo da un ingrandimento) e la presenza di una seconda e di una terza ghiandola lacrimale, poste rispettivamente sotto quella “tradizionale” e nell’angolo opposto (esterno) degli occhi. Osservando la fotografia nel suo insieme risulta a mio parere evidente che quelle anomalie non sono dovute ad altro che a dei difetti nella stampa, che evidentemente sono stati introdotti in qualche modo in fase di impaginazione della rivista (le immagini disponibili, vale la pena sottolinearlo, sono esclusivamente quelle che vediamo, estrapolate dal già citato periodico brasiliano “0 Cruzeiro” che ne ebbe l’esclusiva). Ricordiamoci che stiamo parlando degli anni Cinquanta e, al tempo, la tecnica fotografica non era evoluta quanto oggi. L’impaginatore aveva certamente dovuto manipolare un bel po’ l’immagine, in termini di illuminazione e contrasto, per cercare di adattarla al meglio al supporto cartaceo.
I tre quindi accettarono, il giorno successivo, di farsi fotografare. Questo è uno dei punti chiave dell’intera questione. La teoria secondo la quale Dolores Barrios fosse una venusiana in incognito, oltre che dai tratti somatici, deriva principalmente dal fatto che i tre, pressati affinché confessassero la loro origine, si fossero rifiutati di farsi riprendere dalla fotocamera e, non ultimo, si fossero ritirati alla svelta isolandosi dalla folla. La domanda a questo punto sorge spontanea: cosa avreste fatto voi se un gruppo di invasati si fosse rivolto a voi in quel modo? Avreste tranquillamente accettato di farvi fotografare, pur nella certezza che il vostro volto sarebbe finito il giorno dopo su qualche giornalaccio scandalistico? Sareste stati ben disposti a collaborare con un giornalista esaltato che si stava preparando a scrivere un articolo su di voi? Un articolo intitolato magari “Attenti al mostro venusiano”? Sono sicuro che vi sareste comportati esattamente come loro: un secco rifiuto e alla larga. Personalmente, forse avrei anche telefonato alla polizia, ma questo è un altro paio di maniche. Eppure il comportamento dei tre “misteriosi” personaggi fu interpretato come un’ammissione di “colpa”, e a nulla evidentemente valse la disponibilità (a mio modo di vedere più che generosa) di mettersi in posa davanti all’obiettivo il giorno successivo. Oggi, a più di cinquant’anni di distanza dagli avvenimenti, ancora ci si chiede chi fossero Dolores Barrios e compagni, da dove venissero e, soprattutto, dove ritornarono il giorno successivo alla chiusura del congresso. Sì, perché uno dei più grandi misteri, tuttora irrisolti, è la loro vera indentità. Dolores Barrios, Donald Morand, Bill Jackmart: erano veramente quelli i loro veri nomi? Come mai nessuno, in cinquant’anni, è mai riuscito a trovare una minima traccia della loro esistenza né all’anagrafe di Los Angeles, né in nessun’altra anagrafe del paese? Come mai i loro nomi non saltarono mai più fuori, nonostante le ricerche di migliaia di appassionati del mistero? Questo è forse il vero mistero che si nasconde dietro ai tre presunti visitatori extraterrestri. Chi era Dolores Barrios? Era veramente umana? Proveniva veramente dal pianeta Venere o da chissà quale altro remoto angolo dell’universo?
In mancanza di smentite e di conferme, credo rimarrà sempre il dubbio sia tra le fila dei possibilisti sia tra quelle dei negazionisti. Eppure si è cercato in mille modi di trovare un indizio a riprova dell’origine extraterrestre dei tre. Qualcuno si è pure divertito a cercare la chiave del mistero anagrammando il nome di Dolores Barrios. Dolores, per esempio, è l’anagramma di Old Eros. Nella mitologia greca, come sappiamo, Eros è il giovane figlio di Afrodite. Old Eros starebbe quindi a significare “Madre di Eros” (!), quindi Afrodite, quindi Venere. Ancora non basta? L’anagramma di Barrios è “Air Bros” (Air Brothers), che significa “i fratelli dell’aria”. Ancora non basta? Anagrammando insieme nome e cognome potremmo ottenere “Old Air Bros Eros”, vale a dire “Old Air Brothers (who are sons of) Eros”. Non vi convince? Allora possiamo ripartire dall’inizio e, questa volta, anagrammare “Dolores” in “Old Rose” (la rosa, secondo gli antichi romani, era proprio il fiore sacro a Venere!). Credo che qualunque cosa si dica oggi non abbia più alcun senso. Chiunque fosse Dolores Barrios, se ad un certo punto dovesse anche aver deciso di andarsene, di tornare su Venere o, più semplicemente, di far sparire le proprie tracce su questo mondo allo scopo di tenere a distanza qualche fanatico paranoide… beh, direi che ha fatto bene. Se poi qualcuno volesse riconoscere la Dolores Barrios del 1954 in questa signora, Dolores Barrios Kieff, scomparsa ottantunenne nel 2008… allora credo che il mistero, semmai ce n’è stato uno, può dirsi definitivamente risolto.
Le informazioni che hanno permesso la redazione del presente articolo, e le immagini a corredo, provengono dalle seguenti fonti: Above Top Secret, David Icke, Forgetomori, Houma Today, Marcianitos Verdes, Nicap, The Universal Seduction, UFO Evidence.
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