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IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?

Creato il 29 ottobre 2013 da Dariosumer
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
Nella cittadina omonima, di Kecksburg in Pennsylvania America, fu teatro il 9 dicembre 1965 di un presunto ufo crash, quello stesso giorno in Canada precisamente ad Ontario migliaia di persone videro nel cielo una sfera di fuoco, gli avvistamenti continuarono; in Michigan a Detroit, nella parte Nord dell’ Ohio
IN Pennsylvania, fu udito un forte rumore simile ad uno schianto, si pensò quindi alla caduta di un meteorite. Erano le 4.45 di pomeriggio, e la caduta avvenne precisamente in un paesino sul Mt. Pleasant Township, Westmoreland County.
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
Successivamente, vari voci e testimonianze riportavano il ritrovamento nel bosco a 30 miglia di Pittsburgh dei resti di un presunto ufo, vi furono anche le testimonianze, di chi raccontò di aver visto la zona recintata, con il divieto d’accesso per i civili, e la presenza di molti soldati armati, probabilmente alcuni di loro si presentarono come ufficiali nelle case della zona minacciando le persone per indurle al silenzio. Molti testimoni diretti affermarono che a precipitare dal cielo non fosse un meteorite ma un grande oggetto metallico dalla forma simile a quella di una ghianda.
Sul bordo dell’ oggetto metallico vi erano simboli di tipo geroglifico, l ‘ oggetto venne portato via dai militari a bordo di un camion.
Recentemente la Nasa ha reso noto che verranno resi disponibili informazioni sul caso Kecksburg. L’ agenzia spaziale riaprirà il caso, e ha segnalato la scomparsa di due scatole contenente documenti dell’ epoca. La notizia è ufficiale proviene da Steve Mc Connell portavoce Nasa. Il caso è stato probabilmente riaperto grazie alla giornalista Leslie Kean che non accettando la versione ufficiale che parlava di un’ esperimento militare si è appellata alla legge sulla trasparenze , e pretendendo dalla Nasa la pubblicazione dei documenti, sul caso, disponibili in archivio.
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
Centinaia di persone secondo la giornalista vennero messe a tacere con le minaccie perché davano la loro testimonianza non conforme con le dichiarazioni ufficiali. Secondo un’ ufologo, Stan Gordon i testimoni tutt’oggi raccontano di quanto accadde allora. Oggi nella cittadina di Kecksburg si svolge nel mese di settembre la festa denominata "Old-fashioned Days and UFO festival", quest’ anno Stan Gordon, ed altri interessati hanno distribuito materiali informativi e tenuto relazioni, alle numerose persone partecipanti. Oggi molti testimoni, iniziano a farsi avanti, sanno di avere informazioni utili a riguardo e le varie testimonianze servono a chiarire gli avvenimenti riguardanti il presunto ufo crash.
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
Anche al al Westmoreland County Community College si è tenuto un convegno ufologico, qui l’ investigatore Michel Rambacher dell'Ohio ha raccontato ai presenti la sua diretta testimonianza in merito all'ufo di Kecksburg. Raccontando di essere all'epoca nella sicurezza. E di essere arrivato alla base nel 1966, praticamente un anno dopo il presunto ufo crash. Sentì parlare di un oggetto portato nel campo su di un camion, proveniente dalla Pennsylvania, non era consentito l’ accesso poiché l’ oggetto era materia di studi. Quindi capì di trovarsi di fronte proprio l’ oggetto di Kecksburg. Personalmente non vide l’ oggetto ma dei compagni di stanza, poterono osservarlo, e gli dissero che aveva la forma di una ghianda alta tre metri per due di diametro con un cerchio nella parte inferiore, l’ oggetto appariva senza giunture . Una guardia di sicurezza gli raccontò di aver visto dei simboli sul bordo, linee ondulate e cerchi e geroglifici. Michel Rambacher lasciò la base nel 1967, e si dichiara certo che il manufatto non sia di origine terrestre.
Dal corriere.it: La Nasa riapre il caso dell'Ufo di Kecksburg
Qualcosa cadde nei boschi intorno alla cittadina. Ora un tribunale impone di rendere note le carte
IL CASO KECKSBURG: un ufo crash in Pennsylvania?
L'ufologo Stan Gordon e la giornalista Leslie Kean
WASHINGTON - È uno dei misteri che appassiona maggiormente gli ufologi di tutto il mondo e a oltre 40 anni conserva intatto il suo fascino. In questi giorni la Nasa ha annunciato che effettuerà una nuova ricerca e renderà disponibili informazioni relative al presunto incidente di un Ufo avvenuto nel 1965 a Kecksburg, in Pennsylvania.
CORPO LUMINOSO - Secondo le testimonianze dell'epoca, la sera del 9 dicembre 1965 gli abitanti della città americana videro nei cieli un grande corpo luminoso di colore blu che probabilmente precipitò in un bosco della zona provocando un fragoroso rumore. Dopo l'impatto, essi affermarono di aver visto numerosi soldati armati, che recintarono meticolosamente il territorio, proibendo il transito ai civili. Inoltre altri testimoni rivelarono che nei giorni successivi alcuni ufficiali visitarono le case nei dintorni e minacciarono i residenti di tenere la bocca chiusa sulla vicenda.
METEORITE O SATELLITE RUSSO - Il governo americano ha sempre sottolineato che quella sera non accadde niente di strano. All'indomani gli esperti e la stampa locale parlarono della caduta di un meteorite o di un satellite russo. Tuttavia il governo confermò a più riprese che nella boscaglia non era stato trovato niente. In questi giorni, però, Steve McConnell, portavoce della Nasa, ha sostenuto che due scatole di documenti relative all'incidente di Kecksburg sono scomparse e ha annunciato che l'Agenzia spaziale americana riaprirà il caso cercando di fare luce definitivamente sul mistero.
NUOVA RICERCA - Chi non ha mai creduto alla versione del governo, è la giornalista Leslie Kean che quattro anni fa ha fatto causa alla Nasa appellandosi alle legge sulla trasparenza e ha chiesto a più riprese la pubblicazione dei documenti presenti nei suoi archivi sull'incidente di Kecksburg: «Per tanti anni una miriade di persone in Pennsylvania sono state avvertite dal loro governo che quello che avevano visto era una menzogna o un'allucinazione», dice la giornalista al britannico Observer. Il giudice del tribunale di Washington Emmett Sullivan non ha accettato la giustificazione della Nasa secondo cui le carte dell'incidente erano irrimediabilmente scomparse e vuole che entro la fine dell'anno siano riportati alla luce i documenti relativi all'incidente degli anni Sessanta. «Quella sera qualcosa è accaduto», sottolinea la Kean. «La Nasa fino a oggi ha fatto ostruzionismo e adesso ha l'obbligo di portare alla luce la verità che 40 anni fa tenne nascosta. È una vittoria per quei cittadini che a suo tempo non si fecero intimidire». Stan Gordon, un investigatore privato che vive nella zona dell'incidente e che sostiene senza mezze misure la teoria extraterrestre taglia corto: «Sono certo che il governo sa molto di più di quello che ha detto in pubblico».


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