Il caso Moncler e l’impatto sui social network

Da Innovationmktg @InnovationMktg

Dopo lo scandalo Barilla, un’altra impresa italiana scatena la bufera sui social network: stiamo parlando di Moncler, azienda famosa per la produzione di abbigliamento invernale e piumini d’oca di lusso.

Per chi non fosse al corrente della vicenda, facciamo un riassunto dei fatti: il 2 novembre 2014, Report manda in onda la puntata “Siamo tutti oche”. Nel servizio viene puntato il dito contro Moncler, accusata di delocalizzare all’estero e provocare un’eccessiva ed ingiustificata sofferenza alle oche, dalle quali vengono ricavate le piume per produrre i famosi piumini di lusso.

L’indomani, si solleva un’ondata di indignazione da tutti i social network e i profili social di Moncler vengono tempestati di insulti e critiche.
Senza entrare nel merito della questione ed esprimere giudizi, analizziamo l’impatto del caso Moncler sui social network, soprattutto ora che le acque sembrano essersi calmate (i dati e i grafici sono stati forniti dalla digital agency Caffeina).

Facebook: La pagina di Moncler è chiusa ai post degli utenti, quindi le polemiche si sono riversate sui vecchi contenuti pubblicati dall’azienda. I post di Moncler hanno ricevuto insulti e attacchi, mentre gli utenti hanno elogiato altre imprese italiane come Cuccinelli, soprattutto per la scelta di non delocalizzare all’estero.
Le polemiche sono cessate il 4 novembre, ricordandoci così che i social network non perdonano, ma dimenticano presto.

Per quanto riguarda i numeri, si passa da una media di 30 commenti ad ogni post al picco di 1819 commenti del 3 novembre.

Twitter: come sempre, Twitter è stato il social network che ha reagito per prima allo scandalo, soprattutto grazie al live tweeting.
I tweet con l’hashtag Moncler sono passati dai 634 di ottobre, ai 3000 circa del 3 novembre. Per un paio di giorni, #Moncler è rimasto tra le prime posizioni nei trending topics di Twitter.

Infine, analizziamo la distribuzione degli hashtag sui vari social network (analisi di Francesco Russo).
Fino al 3 novembre 2014 l’hashtag ha raccolto 12.200 risultati distribuiti nel seguente modo: tweet (94,4%), Instagram (4,8%), notizie (0,4%), Flickr (0.2%), Facebook (0.2%),  post su Blog (0,1%).

Autore: Kafiye Ucar

Social Media Marketing & Web Assistant presso Innovation Marketing


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