Il caso Orsoni-Pd: garantismo e bianchetto.

Creato il 06 giugno 2014 da Alessandromenabue
Nel post pubblicato ieri parlavo dell'improvviso voltafaccia del Pd nei confronti del sindaco di Venezia (ora sospeso) Giorgio Orsoni, arrestato con l'accusa di finanziamento illecito nell'ambito dell'inchiesta sul Mose. Lo scaricabarile nei confronti del primo cittadino lagunare prosegue e oggi ha interessato il sito web del Partito Democratico, sottoposto ad un'operazione di maquillage tanto frettolosa quanto maldestra: la pagina dedicata alla presentazione di Orsoni ha infatti subito una sottile ma tangibile modifica. Giochiamo a trova la differenza.
Alla luce degli accadimenti a qualcuno quel "buone mani" deve essere parso quantomeno inopportuno, così si è deciso di passare una bella mano di bianchetto e chi si è visto si è visto. Perchè si fa presto a dire che vige la presunzione d'innocenza: la gente legge, giudica, ironizza. E allora serve concretezza e anche un pizzico di cinismo in attesa di tempi migliori: grazie a Renzi presto ci prenderemo tutti per mano cantando in coro A Change Is Gonna Come di Sam Cooke. Ma quel giorno non è oggi; ora il garantismo è un orpello buono per quei pochi giorni senza scandali, quando si va da Bruno Vespa a fare le anime belle e ci si sente tutti buoni, immacolati e democratici.La comunicazione Pd (anche il sito web) è già da alcuni mesi in mano ai renziani, a partire dal responsabile Francesco Nicodemo, classe 1978. Tutta gente giovane, come richiede la metamorfosi giovanilista imposta dal Presidente del Consiglio. Ma non c'è nulla di nuovo nello sbandierare promesse di cambiamento e pulizia mentre si nasconde la polvere sotto il tappeto. Un peccato veniale, obietterà qualcuno: certo, una minuzia. Ma se questo è l'atteggiamento di fronte alle sciocchezze cosa ci si può aspettare per le questioni più rilevanti? Nulla di buono se questo è l'inizio.