Il caso Snowden visto dalla Russia

Creato il 01 luglio 2013 da Matteo
Snowden è come una valigia con il manico rotto: dispiace mandarla via ed è pericoloso tenerla
L'agente di sfiducia
29.06.2013
Edward Snowden, amministratore di sistema di computer (sysadmin) che lavora alle Hawaii sotto contratto di una ditta privata per l'agenzia nazionale di sicurezza americana (NSA), è arrivato in volo a Mosca da Hong Kong, dove per più di un mese è sfuggito alle autorità americane. Snowden ha trasmesso alla stampa dati segreti scaricati dai computer della NSA sull'accesso massiccio dei servizi segreti americani alle comunicazioni telefoniche ed elettroniche in tutto il mondo e ai server delle maggiori compagni di Internet con l'aiuto del programma americano PRISM e di quello inglese Tempora.

Il presidente Barack Obama e il direttore dello FBI Robert Muller affermano che tutto era legale, in quanto nella banca si iscrivevano solo i dati sui contatti e sui loro orari e non sui contenuti delle comunicazioni e che ciò permetteva di individuare terroristi e altri "nemici dell'America". I programmi per la raccolta di dati erano stati consentiti dal Congresso e, secondo il direttore della NSA, il generale Keith Alexander, dal 2001 "avevano aiutato ad evitare oltre 50 atti terroristici". A Washington Snowden è criticato aspramente come "traditore" sia dai democratici, sia dai repubblicani, ma lo sostengono gli attivisti per i diritti umani e i politici marginali di destra e di sinistra. Nella società le opinioni sono divise quasi equamente. Snowden è minacciato da un'imputazione secondo la legge sullo spionaggio, ma da Mosca chiedono la sua consegna. A Washington molti ritengono Putin un alleato nella lotta al terrore, che deve aiutare a fermare le fughe di notizie causate da Snowden, che danneggiano la causa comune.

Snowden è fuggito da Hong Kong – provincia speciale autonoma della Repubblica Popolare Cinese che ha un'accordo per l'estrazione con gli USA – su un aereo dell'Aeroflot, ma a Šeremet'evo [1] nessu giornalista l'ha visto. Il presidente Vladimir Putin ha poi dichiarato che l'arrivo di Snowden "è stata una totale sorpresa per noi", che "i nostri servizi segreti non hanno mai lavorato con il signor Snowden e neanche oggi ci lavorano" e che non lo arresteranno e non lo consegneranno agli USA. Snowden, ha dichiarato Putin, "si trova ancora nell'area transiti".

Così, Snowden è arrivato in volo in Russia, ma tutto il resto non è chiaro. Il fuggitivo e l'inglese Sara Harrison dell'organizzazione WikiLeaks, che l'accompagna da Hong Kong, sono scomparsi direttamente dall'aereo senza lasciare traccia, pare che li abbiano inviati in un posto sicuro (un appartamento di cospiratori) nello stesso Šeremet'evo o da qualche altra parte. Ma nell'"area transiti", né nei pressi nessuno li ha visti, per quanto li abbiano cercati. L'arrivo di Snowden non era tanto inatteso: lo aspettavano e i rappresentanti delle truppe di frontiera dello FSB [2], che sono sempre presenti all'apertura delle porte di qualsiasi aereo arrivato a Šeremet'evo, erano al corrente.

Snowden e Harrison avevano i biglietti per il volo Aeroflot del 24 giugno per L'Avana per poi volare in Ecuador o a Caracas a cercare asilo, ma non sono partiti. Poiché i voli diretti da Mosca a Cuba passano attraverso lo spazio aereo americano, sulla stampa ufficiosa è emerse la supposizione che l'aereo sarebbe stato fatto atterrare e che il fuggitivo sarebbe stato arrestato. Un'idea abbastanza bizzarra, Obama in seguito ha dichiarato che non ci sarebbe stato alcun atterraggio forzato di un aereo passeggeri con l'aiuto dei caccia, ma forse proprio così hanno persuaso Snowden a restare a Mosca finora per osservare la sua reazione.

Sono apparsi anche sciocchi comunicati sul fatto che Snowden, dice, non può comprare un biglietto a causa del passaporto annullato e che le autorità russe non possono arrestarlo, in quanto non ha attraversato la frontiera e si trova nell'"area transiti". L'Aeroflot può (se vuole) far sedere qualsiasi passeggero in transito in qualsiasi aereo a piacere con un biglietto non utilizzato e può non prendere pagamenti supplementari e l'area transiti di Šeremet'evo, secondo il diritto internazionale, è territorio sovrano della Federazione Russa, dove vigono tutte le sue leggi e disposizioni e operano tutte le sue strutture armate.

Se da questo caso in verità fosse venuto solo uno strillo sgradevole come quello di un porcellino tosato, "ma poca lana" (secondo le parole di Putin), avrebbero potuto, dopo averlo arrestato sulla scaletta dell'aereo, inviare Snowden a Hong Kong con il primo volo di ritorno come straniero indesiderato e che i cinesi stessi se la vedessero con gli USA. Ma Snoden a Šeremet'evo si è rivelato una valigia con il manico rotto: portarla è scomodo e gettarla dispiace. Come mezzo di propaganda anti-americana si può usare Snowden dove si vuole, anche in Ecuador, ma come fonte di informazioni sull'intelligence solo sul posto. Snowden, affermano, ha con se un computer con i dati scaricati dalla NSA, ma sono sul passato e comunque saranno pubblicati dal "Guardian" o da WikiLeaks. E' molto più importante lo stesso Snowden, che può raccontare molto dei metodi di lavoro e della cucina interna della NSA, degli agenti e delle loro qualità, adatte, per esempio, all'arruolamento come doppiogiochisti.

Snowden ha il potenziale per diventare una fonte preziosa e un consulente per il futuro, ma per questo bisogna prima appurare i rapporti di fiducia, mettere in luce con certezza la sua personalità e le sue motivazioni interiori. E tutto questo si fa troppo bene: il prezioso fuggitivo è atterrato direttamente a Mosca, gli americani hanno fatto rumore, chiedendone la consegna e tutto odora di trappola evidente. Tipo che abbiano mandato Snowden per diffondere una disinformazione strategicamente importante, per esempio per indurre in errore sul fatto che la NSA possa, come no, distrarre l'attenzione dai punti effettivamente deboli nei sistemi di comunicazione di Stato, consegnando i già terminati programmi PRISM e Tempora.

Da noi definiscono Snowden un ex agente della CIA, cosa non vera, ma che riflette la generale atmosfera di sfiducia. Nel 2004 Snowden entrò come volontario nell'esercito degli USA, volendo combattere in Iraq "per la libertà", si iscrisse ai corpi speciali, ma fu congedato dopo 4 mesi – si era rotto entrambe le gambe. Alla CIA lavoro come specialista di IT "per la sicurezza dei computer", passò alla NSA e ottenne l'accesso a materiali segretissimi, passando con successo, in particolare, il test del poligrafo. Niente che potrebbe spiegare l'improvviso tradimento e la fuga.

I professionisti dei servizi segreti capiscono: è necessario un lavoro di molti mesi, anche con l'uso del poligrafo (i colleghi occidentali lo chiamano "debriefing"), tra l'altro non in Ecuador, ma in una dacia isolata nei pressi di Mosca, per appurare almeno una qualche fiducia. E certamente lo stesso Snowden deve accordarsi per restare in Russia e collaborare. Non per nulla Putin ha espresso l'insistente desiderio che Snowden "scelga più rapidamente il punto finale del suo soggiorno", dice, così "sarà meglio per noi e per lui".

Pavel Fel'gengauėr, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/columns/58828.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Aereoporto principale di Mosca. [2] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.

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