C’era un orco cattivo.
Sai cosa aveva fatto quest’orco? Aveva regalato alla fata turchina una formula magica.
L’errore che fece l’orco non era tanto non ricavarci un quattrino.
Felice lui, felici tutti.
La cosa peggiore fu usare quell’aneddoto per diventare famoso nel suo paese.
Perché laddove coraggio e determinazione latitano, quando fai una cosa del genere gli altri non vedono l’ora di scaricarti la responsabilità del proprio futuro con un tagliandino con scritto “eroe”.
Che una volta che te lo attaccano questo tagliandino, figurati se potrai mai convincere loro che tu, di base, sei un orco.
Da quel momento sei un eroe, punto, e non ti sarà più consentito sbagliare, perché il tuo errore non sarà più solo tuo, ma di quella parte di popolo che ti ha scelto come rappresentante.
Così quest’orco alla fine quasi quasi ci crede. E fa un gesto eroico.
Lui fa del suo massimo, per carità, ma è pur sempre un orco e il massimo che sa fare non è paragonabile alle gesta narrate nei libri.
Così fallisce.
Miseramente.
Il popolo s’incazza.
Ma come, dice.
Ma come, ti abbiamo eletto a nostro paladino e tu ci ripaghi così, dice.
E gli dà addosso con ogni mezzo.
Piace molto questa pratica al popolo, perché così come si è sentito meglio con la storia del tagliandino, ora gode nel riprendersi indietro una responsabilità mai utilizzata ma tanto cara, in attesa di un nuovo personaggio a cui potrà scaricarla.
Da quel momento all’orco le cose non vanno proprio bene.
Lui cerca di rimediare ma alla fine molla, nel modo in cui solo un orco sa fare.
E a quel punto, anche quelli che si sono mantenuti equilibrati, proprio non ce la fanno più.
Non è più una questione di chi ha fatto l’errore, come e perché.
È una questione di stabilire chi è buono e chi è cattivo.
Da ogni angolo del mondo accorrono numerosi a dare l’ultima coltellata non solo all’orco, ma a chiunque passi di lì a difenderlo, foss’anche il gatto con gli stivali.
Alla fine della guerra è bene che tutti coloro che possano parlare di questa storia siano d’accordo su un’unica verità: l’orco è stato sconfitto, il bene trionferà.
È così, caro bambino, anche se nulla hai a che fare con il mondo delle startup, c’è una cosa che puoi imparare da questa storia.
A un certo punto la vita ti metterà in condizione di scegliere da che parte stare.
O eroe, o alla ricerca di una responsabilità da scaricare.
In mezzo solo morti di guerre ormai passate.
Ispirato dall’articolo di Massimo Marchiori su Chefuturo!