Il castello di K, prima nazionale al Teatro Stanze Segrete

Da Simonilla @simonilla23
Martedì 25 marzo al Teatro Stanze segrete va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo “Il Castello di K.” tratto dal romanzo “Il Castello” di Franz Kafka, rimasto incompiuto.
Il villaggio e la locanda, dove tutta l'azione si consuma, assumono nella nostra rilettura e riscrittura originale, spiega il regista Jacopo Bezzila funzione di luogo di passaggio dove ogni avventore è costretto a prendere coscienza della propria esistenza e dell’ineluttabilità del fato che ci preclude la possibilità di sovvertire il nostro destino e conoscere ciò che per noi, invece, deve restare ignoto. K. si scoprirà in un mondo nel quale tutto gli appare al rovescio, e nel quale tutti i suoi  tentativi di arrivare al Castello, e di far prevalere la ragione e il raziocinio, sembrano vani e finire per portarlo solo all'autodistruzione.
La storia si volge in una gelida notte d’inverno, quando K. giunge in un villaggio sovrastato dalla figura misteriosa di un Castello. Cerca ospitalità nella locanda del luogo, sostenendo d'essere un agrimensore invitato per lavoro dal conte del Castello, ma alla cancelleria centrale sembra non esserci alcuna traccia della sua assunzione.
Dopo le incomprensioni iniziali, egli riceve una lettera che attesta ufficialmente la sua assunzione e lo informa che il suo diretto superiore sarà il Sindaco. La lettera è firmata dal capo della Sezione X, un funzionario di nome Klamm. Ma al villaggio non c’è bisogno di alcun agrimensore. Un errore? Un terribile malinteso?
Il meccanismo drammaturgico è straniante – prosegue il regista - e tutti gli abitanti si sforzano, ciascuno a suo modo, di organizzare macchinazioni e “teatrini” grotteschi per allontanare e dissuadere K. dal suo intento.
Una vicenda, a tratti onirica e grottesca, che vede il personaggio di K. invischiato in una serie di trappole e trafile burocratiche, errori, controversie e strani personaggi. Ma dove si trova realmente K.? E perché intorno a lui visioni e personaggi prendono le sembianze di moderne metafore e simbologie oscure? E, soprattutto, perché il Castello lo ha assunto, se non c’è bisogno di agrimensori al villaggio?


Lo scopo di K., personaggio tenace e testardo, è quello di veder riconosciuta la propria identità di agrimensore, cercando così di ottenere a tutti i costi un incontro col suo diretto superiore. 

La figura di Klamm assume, nell’adattamento originale di Beato, la valenza di un ideale salvifico o diabolico legato indissolubilmente alla potenza del Castello, luogo che il protagonista fatica a raggiungere, spossato dalla stanchezza o avvolto dalla nebbia.
 

Col contributo di musiche e sonorità originali, e sostenuto da un artigianato teatrale che vede contemporaneamente l'uso di più linguaggi (dal teatro di figura alle videoproiezioni), Il Castello di K. - sottolinea Bezzi - si connota come un'operazione unica nel suo genere, che aspira a fondere insieme più linguaggi e più piani di lettura per avvicinarsi al pubblico di tutte le età.
Dal 25 marzo al 6 aprile 2014 Teatro Stanze SegreteVia della Penitenza, 3 ( Trastevere )IL CASTELLO DI KdiMassimo Roberto BeatoDal romanzo “Il Castello” di Franz KafkaregiaJacopo BezziconMassimo Roberto BeatoNicoletta La TerraLorenzo VenturiniBrunella De FeudisUgo BeninimusicheAngela Bruni
Orario Ore 21.00 ferialiOre 19.00 domenicaBigliettiIntero 13 € - ridotto 10 €+ Tessera associativa semestrale: 3 €

Riduzione concessa a:
giovani fino ai 25 anni (documento di identità)
anziani dai 70 anni (documento di identità)
Professionisti dello spettacolo
consigliata prenotazione info tel. 06.6872690 / 3889246033