Il cazzimperio romanesco

Da Cuocogustavo
Ingredienti per 4 persone
2 carote
2 coste di sedano bianco
1 finocchio
1 peperone
1 radicchio trevisano
12 ravanelli
olio extravergine di oliva
sale e pepe
Lavate e asciugate tutte le verdure. Scegliete due gambi di sedano teneri, togliete loro le foglie poste sulle estremità, eliminate gli eventuali filamenti intaccando con un coltello la base di ogni costa e tirando verso l’estremità opposta.
Tagliate i gambi in due parti di eguale lunghezza e poi ricavate dei bastoncini tagliando i pezzi ottenuti per il verso della lunghezza. Prendete il finocchio, eliminate le estremità con le foglioline e poi anche quelle opposte; eliminate le foglie esterne più dure e poi tagliate il finocchio in otto spicchi uguali. Prendete i peperoni, eliminate i filamenti e le parti bianche interne e tagliateli quindi a listarelle.
Sbucciate le carote e tagliatele prima in fette sottili e successivamente in bastoncini. Prendete i ravanelli, eliminate le foglie e tagliate l’estremità opposta su cui successivamente praticherete una incisione a croce. Levate le foglie esterne del radicchio fino a quando non rimarranno solamente quelle fresche e integre. In una scodella versate dell’olio extravergine di oliva e aggiungetevi a piacimento del sale e del pepe.
Disponete le verdure in un piatto di portata che posizionerete al centro della tavola accompagnato dalla ciotola contenente il condimento
Curiosità sul cazzimperio romano:
Sembra che soltanto a Roma e dintorni venga utilizzato il termine cazzimperio per indicare ciò che, nel resto d’Italia, si definisce con pinzimonio.
L’“osteria der Cazzimperio” è entrata nella leggenda perché vi si recò il Generale, incaricato dall’imperatore Nerone per appurare eventuali malumori tra gli uomini dell’esercito. In una poesia del 1942 del poeta dialettale Trilussa scrive:
E, lì, se tinse er grugno de carbone,
se messe una giaccaccia e serio serio
agnede all’osteria der Cazzimperio
framezzo a li gregari de Nerone.