Il comitato di redazione del Tg1 è sceso in campo per schierarsi contro le decisioni del direttore Augusto Minzolini. In una nota i giornalisti hanno voluto esporre il proprio dissenso su come il telegiornale stia dando un'informazione poco obiettiva sul caso Ruby - Berlusconi.
La protesta si è scatenata dopo la messa in onda del servizio in cui si paragonava la vicenda del Premier con quella di Giovanni Leone, Presidente della Repubblica dimessosi per uno scandalo di corruzione di cui non era colpevole, al contrario di quanto una poca attenta campagna stampa aveva sostenuto.
Nella nota del Cdr si legge: 'Dopo la rievocazione del caso Leone, il sexy-gate di Clinton: si propongono accostamenti alla vicenda che coinvolge il presidente del Consiglio e si omettono gli elementi chiave dell'inchiesta che lo riguarda. Così non si fa informazione completa ed equilibrata, ma si usa il principale telegiornale del Paese per orientare i telespettatori. Il cdr chiede che una vicenda istituzionale così delicata sia finalmente trattata in modo completo, a garanzia di tutti i nostri telespettatori'.
La protesta non arriva solo dagli stessi giornalisti ma anche dal mondo politico. Il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando, paragona Minzolini a Ghedini, infatti entrambi fanno gli avvocati difensori di Silvio Berlusconi. Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart, invece, afferma che il Tg1 minimizza la gravità del problema ed è stato inappropriato il paragone tra Berlusconi e Leone. A favore del direttore si schiera il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone.