Con l'avvento dei marketplace digitali, come Steam ma anche PlayStation Store e Xbox Live, si potrebbe pensare che GameStop, il più grande retailer di videogiochi al mondo, si trovi in un momento di crisi. Tuttavia, come emerso in una recente intervista di Fortune al CEO Paul Raines, la compagnia è in realtà in ottima salute. La dimostrazione pratica? In tutti gli Stati Uniti esistono 4000 punti vendita. E non sembrano avere intenzione di chiudere. Raines tuttavia, comprensibilmente, guarda al futuro e, a proposito di quel futuro, guarda caso si finisce a parlare di VR.
Raines dichiara infatti che la sua compagnia è del tutto allineata con la futura ondata di visori per la realtà virtuale. Il discorso, del resto, ha pienamente senso: dove andranno le persone per comprare i visori? La risposta arriva da Raines: "Noi saremo il punto di riferimento per la VR". Il piano del CEO di GameStop è sicuramente ambizioso, e non è che l'ennesima dimostrazione del fatto che l'intera gaming industry stia accettando la VR come nuova frontiera del videogioco. La dichiarazione di Raines si basa del resto sulle ricerche degli analisti finanziari. Spiega Raines: "Gli analisti credono che ci saranno 10 milioni di utenti VR per la fine del 2016, e le previsioni hardware ammontano a 30 miliardi di dollari entro il 2020".
Il discorso è legato a doppio filo con l'idea che i giochi su supporto fisico non spariranno mai: "I giochi basati su disco saranno in giro per sempre", dichiara Raines. "Il mercato ha visto un calo del 50% delle vendite musicali su supporto fisico, e i film del 60%, ma anche in uno scenario da fine del mondo i giochi su disco rimarranno in giro per molto tempo. Vedo un business complementare, dove vendiamo dei dischi con dei download, come nell'attuale modello delle console. Anche i giochi in realtà virtuale seguiranno probabilmente lo stesso modello."
Finché a parlare di VR sono dei visionari un po' folli, le previsioni future possono essere viziate da un certo romanticismo nei confronti della piattaforma. Ma quando a parlare sono dei personaggi così importanti, i decision maker dell'industria dei videogiochi che devono per forza di cose intuire la direzione del mercato, allora le cose cambiano. Prima Tim Sweeney di Epic, ora il CEO di GameStop: chi sarà il prossimo a fare outing e dichiararsi RiftBeliever?