Allargate i vostri orizzonti..
Giorgio, provo ad immaginarmelo così.
Con i suoi lunghi capelli rasta, biondi. Raccolti un una lunga coda e poi liberi, spettinati ed incolti. Lo vedo mentre prepara lo zaino e tutto il necessario. Che poi, in realtà, il necessario non è tutto, bensì poco. E ancora quegli occhi azzurri come il cielo in un mattino d’estate pronti a sfidare la testa ed il cuore. Anche la barba incolta, un tutt’uno con i capelli. Assomiglia al prototipo del viandante imperfetto. Con lo zaino sulle spalle e indumenti perlopiù larghi e comodi, anch’essi vissuti. Un aspetto da ragazzo sereno, che sa e non sa quello che va cercando. Ma parte e si mette in moto, incontra l’altro e perché no, anche se stesso. Ecco quindi che Giorgio non si sposta soltanto.
Giorgio viaggia.
Islanda, 12 agosto 2012. È solamente il primo di quindici giorni carichi di emozioni, chilometri, fatiche, solitudine e persone. Parte da solo e si trova in Islanda per esplorare questo magnifico lembo di terra emersa. Lassù, nel Nord del mondo fra paesaggi incontaminati, distese di ghiaccio e vulcani. Una terra di contraddizioni, proprio come l’uomo. Un perenne fare e disfare.
Giorgio intanto cammina, macina chilometri a piedi oppure in autostop. Si trascina verso laghi e cascate incantevoli che sembrano cadere dal cielo. Cade anche la pioggia. Tempestosa, costante, talvolta frenetica come il movimento delle persone in una grande città. Ma Giorgio continua. Monta e disfa la tenda. La notte si avvolge nel suo sacco a pelo per non sentire freddo, per non aver paura. Magari sogna di altri viaggi, altre persone e altri paesaggi. Magari anche no. Stanco, dorme innocente come un bambino.
Poi, passo dopo passo, le stelle si alternano al sole, così il giorno alla notte. E chi l’avrebbe detto che, dopo quindici giorni, Giorgio avrebbe concluso il giro dell’Islanda? Che poi un giro non è nient’altro che un cerchio. Come diceva Nietzsche, un continuo divenire, trasformarsi e crearsi. Distruggersi e rinascere. Per partire, andare e tornare. Per sentirsi più ricchi.
Il nostro viaggiatore me lo immagino ora leggero. Giorgio si sente libero. Giorgio viaggia…