Il ciclismo davanti al caminetto (3^ p.)
Creato il 12 novembre 2012 da Manuel
GONFIATE LE RUOTE? IL CASCO DA FASTIDIO? TIRATE UNA TESTATA SUL MURO. SENTIRETE COSA SIA IL FASTIDIO! CHIAVI DI CASA E TELEFONO SONO IN TASCA? POTETE INIZIARE A FARE I CICLISTI E CHE LO SPIRITO DI SGARBOZZA SIA CON VOI. Ed eccovi al momento senza appello. Quello in cui capirete se i soldi fin’ora spesi saranno valsi le silenziose bestemmie scaricate dentro di voi quando lo scontrino è stato battuto. So già che dentro l’animo sentite affiorare lo spirito dei grandi Campioni del pedale e vi sentite tali. Scorrono davanti a voi leggendarie figure sportive che portano i nomi di Davide Cassani, Vladimiro Panizza, Gigi Sgarbozza, Mario Beccia. Nomi da far tremare le gambe, altro che farle girare! ULTIMI CONTROLLI. Prima di buttarvi come dei pazzi scatenati per la strada (do per scontato che avete sistemato l’altezza del manubrio e la posizione della sella) dovete provare che le “tacchette” di aggancio ai pedali siano sistemate perfettamente. Fate dieci minuti di ciclismo avanti e indietro sotto casa, per provare ed eventualmente cambiarne la posizione che terrà incollati i vostri piedi alla bici. Fate delle prove di aggancio e sgancio con entrambi i pedali, per evitare schianti a terra lesivi; A) per il vostro morale, B) per la vostra bicicletta. Provate i freni. Resterete stupiti della loro efficacia e dovrete abituarvi. Prima si agisce con il freno posteriore. Soltanto un’istante dopo tirate anche l’anteriore, che rallenterà di più il mezzo. IN SELLA LAVATIVI! Per abituarvi ad usare il cambio bastano cinque minuti. La raccomandazione è una sola; non cambiate mai sotto sforzo!! Nel momento in cui farete spostare la catena, la pedalata dovrà essere alleggerita. Bastano pochi istanti per salvaguardare il cambio che, tanto per ricordarvelo, è uno dei componenti più costosi di tutta la bici. Non preoccupatevi se non sapete che marcia usare. Intanto imparate a usare bene il cambio! Per imparare ad usare bene i rapporti avrete tempo. PRIME FATICHE, MAGARI NON DA SOLI. Se pedalate con altre persone, non sarebbe male avere qualcuno da cui poter “copiare” qualcosa, e siccome è la vostra prima pedalata usate pazienza e buonsenso. Pazienza di non chiedere alle vostre gambe miracoli, e il buonsenso di avvertire i compagni di gruppo che siete un novizio (o novizia). Se saranno persone di coscienza, prima ancora che ciclisti di coscienza, ne terranno conto evitando di fare tanto i fighetti e avvertendovi con maggior preavviso di eventuali segnalazioni che tra loro sono abituati a scambiarsi solitamente in un battito di ciglia. Nell’arco di quattro o cinque allenamenti inizierete ad assimilare le cose più velocemente. Capirete che se in pianura dovete stare a circa 50 centimetri dalla ruota di chi vi sta davanti (col tempo saprete avvicinarvi anche di più, ma intanto iniziate così), in discesa dovrete tenere diversi metri di distanza da chi vi precede, per evitare che se un ciclista cade davanti a voi non me lo centriate in pieno. Vi sconsiglio di fare le vostre prime uscite con ciclisti che si stanno allenando da mesi perché in vista di imminenti competizioni che li attendono. Verreste abbandonati fin dai primi chilometri al vostro destino. Tenete in mente una cosa. Il primo giro in bicicletta, anche se limitato a soltanto una ventina di chilometri, darà il battesimo ciclistico al vostro fondoschiena. Sappiate che se tornerete ad inforcare la bicicletta pochi giorni dopo (diciamo fino a 3 o 4 giorni) i primi 5 minuti vi faranno vedere le stelle anche se saranno le 10 di mattina. Ma poi passa… CHE CICLISMO? Bella domanda. Qui non c’è sito internet, rivista, Ciclismo PST o chiacchiera di ciclista che possa parlare per voi. Solo voi potete/dovete scegliere che tipo di ciclisti volete essere. Volete diventare ciclisti ammazza-madre per vincere il salame della sagra paesana? Troverete un’abbondante compagnia. Oppure il salame preferite mangiarvelo con calma e godervi ogni morso? Inscrivetevi all’AC PST e siete benvenuti. Se invece non volete iscrivervi va bene lo stesso, basta che usiate il casco e poi ci berremo un bicchier di vino alla prima occasione giù di sella. Ho messo giù consigli che, in linea di massima, vi saranno utili. Ma state tranquilli che tante cose mancano all’appello e non sono poche; sulla bici, sul come pedalare, sul vestiario, sull’alimentazione, ecc... è quel qualcosa in più che dovete metterci voi. Non sto a inculcarvi la teoria che il ciclismo è lo sport più bello del mondo, perché non ho mai sopportato una frase del genere e chi lo ripete di continuo. Anche una partita a scala 40 può essere la cosa più bella del mondo se vissuta con passione. Non fatevi dire dagli altri se una cosa è bella e quanto lo sia. Decidetelo voi. FINE.
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