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Il ciclone Renzi travolge Roma, ma la Capitale non ‘cambia verso’.

Creato il 16 dicembre 2013 da Freeskipper

freskipper_bettinidi Morena Izzo. Il ciclone Renzi travolge anche Roma, ma cosa cambierà ora nella Capitale? Nulla. I dirigenti del Pd romano, erano e restano anti-renziani. E potrebbe non essere determinante la vittoria del sindaco di Firenze, premiato dalla partecipazione della gente, ma inviso ai vertici, in quelli che saranno i cambiamenti, inevitabili, che si ripercuoteranno anche sul Campidoglio. Cambiamenti attesi e già decisi dalle stanze del potere romano, dove la vittoria di Renzi avrà poca influenza. La verità è che a Roma i renziani hanno sempre trovato la strada sbarrata. A partire dal risultato di Paolo Gentiloni, alle primarie a sindaco di Roma dello scorso aprile, quando totalizzò l’11 per cento dei voti. Stesso destino, appena un mese fa, al congresso romano del Pd per il “rottamatore” Tobia Zevi. La base del Pd romano, per le primarie era tutta schierata a favore di Cuperlo, come il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che prima del voto aveva annunciato: “Non mi sono mai iscritto e non mi iscriverò mai a nessuna corrente, ma voterò Cuperlo. Penso che in un momento storico difficile come questo, il Pd abbia bisogno di eleggere segretario una persona che a tempo pieno si occupi di ricostruire un partito che oggi è fragile e dilaniato in mille contraddizioni. Un’opera immensa”. Come lui anche il segretario regionale del partito, Enrico Gasbarra e quello romano, Lionello Cosentino. Ma prima ancora troviamo Goffredo Bettini, il “deus ex machina” del Pd romano, regista occulto delle scelte importanti, che hanno sempre ripagato il partito con risultati concreti e vittorie schiaccianti. C’è lui dietro la scelta di Gasbarra, Zingaretti, Veltroni. Con una visione lungimirante un’analisi acuta, Bettini è sempre riuscito ad individuare delle personalità forti della politica. E’ sua anche la scelta del sindaco Ignazio Marino, con il quale però ora il partito romano non è in buoni rapporti. E il primo cittadino si è infatti smarcato, dando il proprio sostegno al sindaco di Firenze. Anche se quest’ultimo non sembra essere affatto interessato alle dinamiche politiche capitoline.


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