Il ciclostile di Macondo e la città operaia che ballava Sex Machine

Da Trentinowine
 

Avvertenza: a Rovereto (TN) il 29 e 30 giugno tonerà l’orgoglio operaio degli anni Settanta. Cosa c’entrano i Led Zeppelin, Mauro Rostagno e il ciclostile di Lotta Continua con un blog sul Vino? Il fatto è che durante la manifestazione, probabilmente ci sarà spazio anche per un’inizativa di valorizzazione del Trento – Denomninazione di Origine Controllata. E allora si spiega tutto…

 

di Patrizia Belli

Ma ve lo ricordate?

Mi rivolgo a quelli come me, cresciuti a Led Zeppelin, Creedence, Joan Baez, Battisti, De Andrè…. Erano anni in cui dalle finestre usciva la musica dei News Trolls che cantavano “Quella carezza della sera” e Giuliano e i Notturni intonavano “Batti in aria le mani…”.

Ma lo ricordate?

Quando si imploravano i genitori a prestarti la casa, perché i festini si facevano così, a turno, nelle case di qualcuno.

E noi si cresceva con il mito dell’indimenticabile discorso di Martin Luther King e si sognava un mondo simile a quello descritto in Imagine di Lennon.

Fantasticavamo a occhi aperti città come Macondo e sottobraccio stringevamo i nostri sogni, in compagnia di “Cent’anni di solitudine” e Siddartha.

Noi ragazze, indossavamo improbabili pantaloni a zampa, ci pitturavamo gli occhi di kajal, adoravamo gli abiti fiorati e accorciavamo le gonne all’uscita di scuola, per poi scendere in piazza convinte di ottenere una nuova libertà. In tv Raffaella Carrà duettava con Topo Gigio….

Me ve lo ricordate?

Gli operai occupavano le fabbriche e gli studenti erano al loro fianco. Sul palco prendeva la parola uno come Mauro Rostagno leader del Movimento studentesco…

Per le strade circolavano l’inossidabile R4, l’elegante Due Cavalli della Citroen e l’incredibile Ds soprannominata lo “squalo”.

E a Rovereto Beppe e Andrea avevano portato un vecchio e blasonato taxi inglese, tra lo stupore generale.

Se provo a chiudere gli occhi, posso ancora sentire la puntina che si appoggia lieve sul solco tracciato, qualche fruscio e poi l’irruzione di basso, chitarra e batteria che riempiono l’aria, con un suono forte e limpido. Eh già, perché riascoltare un disco in vinile vuol dire aprire un’epoca: ci si lascia alle spalle un mondo dove la musica esce da un pc, un´immagine da cliccare su uno schermo, per entrare in un altro pianeta, fatto di copertine in carta da tenere con amore e dischi da non graffiare.

Memoria.

Certo, non tutto fu d’oro, furono anche “anni di piombo” eppure sembrava davvero che un mondo diverso, un mondo migliore fosse veramente possibile.

E torniamo alla memoria. Quanto è importante? E quanto solo nostalgia?

Forse è solo una lente che possiamo usare per osservare e provare a decifrare l’evoluzione dell’identità e della memoria storica del nostro paese ma prima ancora di noi stessi.

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Bene, quella lente la potremo rivivere anche solo per poche sere e in forma di gioco….

Con il titolo “Quando a Rovereto eravamo tutti operai”, Rovereto propone due fine settimana (29 e 30 giugno e 7 luglio) di rievocazione degli anni 70.

Ad animarsi (la festa è organizzata da Ornella Frisinghelli, consigliera delegata al centro storico) sarà via Rialto a Rovereto con appuntamenti di vario genere, dalle mostre fotografiche che testimoniano quegli anni, alla gastronomia su strada, la musica (con i Koala, Giuliano dei Notturni, Donatello, Gian Pieretti e i News Trolls), l’esposizione del ciclostile di Lotta Continua, gli abiti d’epoca, le testimonianze del tempo con lo storico Mario Cossali e una voglia di sorriso con la verve ironica di Loredana Cont.

Forse, sarà un modo per raccontare se stessi e un mondo tra risate e velati rimpianti.

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