Avevamo pensato alla Grecia.
Poi alla Sicilia, alla Calabria, alla Corsica.
Perfino alla Spagna o al limite al Portogallo.
Incagliati nell'idea che ci dovesse essere il mare.
Poi invece galeotto fu un weekend.
E si è affacciata Berlino come ipotesi.
Come possibilità.
Provocazione.
Occasione.
Perché è strana ed è tante città diverse messe insieme in una.
Perché è un parco immenso con dentro case e strade, più che una città con un po' di verde come gentile concessione.
Perché è tutta, ma proprio tutta ciclabile,
ma ciclabile per davvero, e ciclabili sono pure le teste degli automobilisti tedeschi che dimostrano un rispetto per chi va su due ruote che qui per noi è fantascienza.
Perché non è inquinata e il figlio dei nostri amici non ha più avuto bronchiti da quando è lì.
Perché è a misura di bambino, popolata di bambini, innamorata dei bambini.
Perché c'è uno zoo bellissimo, ma anche musei e architetture e gallerie d'arte per la gioia di mamma e papà.
Perché costa poco, mangi con 7 euro e una casa la paghi meno della metà di quanto paghi un alloggio siciliano.
E perché in poche ore, e con pochi soldi, sei già lì.
Perché lo abbiamo proposto ai nostri amici quasi come fosse uno scherzo e invece ieri sera eravamo lì tutti insieme a studiare cartine e opportunità.
E così è deciso, quest'estate la vacanza sarà un viaggio,
avrà i contrasti che ti investono quando passi pedalando dai vicoli di Kreutzberg alla Karl-Marx-Allee,
sarà bagnata da litri di birra
e avrà parole incomprensibili e dal suono duro a farle da colonna sonora.
Quest'estate vivremo l'eccitazione che ti dà una città sconosciuta tutta da scoprire.
E invece di immergerci nelle calde onde del Mediterraneo, chissà, forse faremo vagare gli occhi sulle distese fredde del mare del Nord,
e impareremo che il mare è anche quello
e che una parola, come ogni cosa nella vita, non si definisce mai una volta per tutte.