Il cielo sopra Grottaminarda- Pellegrinaggio forzoso

Creato il 29 luglio 2010 da Sogniebisogni


Non bisognerebbe mai accettare a gennaio di fare cose per luglio. In inverno uno non riesce neppure a immaginare il caldo, lo stress, i bollini neri sulle autostrade. Oppure li immagina, ma li sente emotivamente lontani. Cose che riviviamo ogni anno, ma per fallacia umana dimentichiamo subito, lamentandoci come sempre quando ci arrivano addosso tutte in un colpo. Ecco perché ho incautamente accettato di intervenire alla Conferenza sul Destino che si tiene nel microscopico paese di Bovino, nella sub regione pugliese della Daunia. Passo e ripasso da quei posti in autostrada eppure non ho mai trovato modo di fermarmici. Anzi quando ci passo arriva sempre il classico pensiero di uomo di pianura inurbato da vent’anni: «Ma come faranno a vivere in questi posti?» Quindi a gennaio ho pensato: «Quale migliore opportunita?» Ma avevo fatto i conti senza l'oste della bella stagione. Non solo il traffico impazza sulle strade e mi trovo a dover affrontare un trasloco selvaggio, ma per giunta Bovino e l’intera Daunia sono messi a sacco dai congressisti della Conferenza sul Destino. L’ho scoperto quasi con rassegnazione dopo una decina di telefonate a numeri pescati casualmente da internet. E ho deciso di fermarmi in Irpinia. A Grottaminarda. Da qui la Daunia è a pochi chilometri che percorrerò decisamente domani. Per adesso, munito solo di una pennetta Wind mal funzionante, sono rintanato in un alberghetto usato dai pellegrini che si recano nei luoghi di Padre Pio, da Pietrelcina, che è qui vicino, a San Giovanni Rotondo, in Puglia. Se non altro costa poco ed è vicino alla strada che devo percorrere domani. Di Grottaminarda sapevo solo che quando ci passo ci piove sempre e tira vento e in effetti anche a fine luglio la temperatura è piuttosto fresca (siamo a 700 metri di altitudine). Quando da bambino ci passavo con mio padre lui mi diceva sempre che era uno dei tratti più difficili dell’autostrada. Ora so che è un paese carino, ben tenuto, con parecchi edifici pubblici stile cucine componibili dell’Ikea, probabilmente costruiti dopo il terremoto dell’80. Altro mai non saprò perché la gente sembra piuttosto chiusa, anche estorcere al barista un indirizzo dove comprare il Taurasi è stata tutta una storia di balbettii e tenaglie. Forse si vede che non sono un pellegrino. Domani conoscerò di persona sia la Daunia sia chi è stato così folle da organizzare qui una conferenza sul Destino. Restate collegati!


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