Il cimitero dei pianoforti

Creato il 08 novembre 2013 da Federicobona @Federico_Bona

Ci sono romanzi in cui a imporsi, sopra tutto il resto, è la qualità della voce. Sono libri che, in genere, funzionano da spie, da rilevatori che ci troviamo di fronte a un grande autore, che però non ha ancora raggiunto la piena compiutezza. Magari – come in questo caso – perché a mancare non è tanto la storia, quanto l’equilibrio, l’unione perfetta con la lingua. Però non mi pare che in giro ci siano molti scrittori capaci di orchestrare una voce così netta, oppure – che è quasi lo stesso – di porsi obiettivi tanto ambiziosi quanto quelli di Peixoto. E il risultato si vede nitidissimo in una serie di pagine di intensità incredibile, che mostrano una qualità tutta personale di farci vivere alcune scene, alcuni episodi, come se fossero al rallentatore, di farci abitare quel momento speciale in cui tutto può ancora accadere, in cui il futuro sta prendendo forma e la storia incarnerà una direzione escludendo tutte le altre. Eppure, è proprio questa stessa qualità, unita alla volontà di raccontare episodi minimi, quotidiani, a diventare a volte il limite del romanzo. Perché la trama tende a sfaldarsi, l’indispensabile tensione verso lo scioglimento tende a svanire, nonostante l’alternarsi delle voci dei due capifamiglia induca a tratti qualche effetto di suspence. Non fraintendetemi: ce ne fossero, di romanzi del genere, capaci di darci la sensazione, più che di trovarci di fronte a un libro, di assistere allo svolgersi delle vite di queste due generazioni di falegnami di Lisbona, a cavallo tra Otto e Novecento, quasi come se fossimo amici di famiglia o vicini di casa, di farci essere lì in mezzo, tra nascite e morti, tradimenti e ricongiungimenti, con il privilegio di poter, a volte, sbirciare da un buco della serratura altrimenti impossibile. Certo, a volte è faticoso, ma ci si può sempre affidare al gusto meraviglioso della musica della lingua di Peixoto.

Il cimitero dei pianoforti, José Luís Peixoto, traduzione di Guia Boni (Einaudi, 266 pp, 15 €)

Ascolta l’audiorecensione su RFT del 5-11


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