Nascosta tra le abitazioni e tra i rovi, la struttura è composta da tre navate e, anche se la struttura non presenta più il tetto, sono conservati ancora gli archi e l’altare.
Essendo l’ingresso principale murato, l’accesso è possibile solamente tramite il valico delle mura. Una volta entrati all’interno, la presenza della vegetazione, come possiamo intuire dalle fotografie, ne ostacola il movimento. Come si comprende particolarmente dall'osservazione della facciata, la costruzione del cimitero è avvenuta tramite lo smantellamento delle mura puniche che circondavano la città di Olbia in epoca cartaginese.
La questione che suscita un maggiore interesse e una certa curiosità, comunque, è quella relativa alle due grandi cripte sottostanti la struttura. In epoche passate, non essendoci differenti luoghi di sepoltura nel paese di Terranova, infatti, le due cripte venivano impiegate come cimitero cittadino. Come ci ricordano le cronache dell’epoca, tale usanza era la causa della costante contaminazione dell’area limitrofa. Al loro interno, ancora oggi, troviamo la presenza di ossa umane.
Dario Budroni
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