Me lo potete dire. Non fa niente.
Lo so che non c’avete capito una mazza, mi avete tirato addosso le peggio bestemmie e non avete resistito: avete digitato Primer spiegazione film e siete andati a vedere cosa diceva wikipedia.
E sicuramente vi siete imbattuti in diversi blog che vi hanno schiarito un po’ le idee.
Non fa niente.
Non sono arrabbiato con voi. E in tutta onestà vi rivelerò un segreto: fossi stato in voi, probabilmente l’avrei fatto anche io.
Sta di fatto che avendo visto questo film in vacanza ho avuto il tempo di rivederlo altre 2-3 volte, più ieri pomeriggio (sì, l’ho visto in extremis).
Il fatto è che comunque, anche dopo aver letto le spiegazioni più disparate, anche dopo aver capito di cosa si parla, anche dopo essere riuscito a sistemare bene o male i punti nodali più importanti, Primer è un film che ancora, sotto molti aspetti, mi sfugge.
Tuttavia, il CineRdForum di sommobuta riapre i battenti, perché oggi parliamo di questa piccola gemma.
Pronti?
Partiamo da un paio di dati spiccioli, su cui penso siamo tutti d’accordo: Primer è un fottuto (mini)capolavoro. E se anche fosse dal punto di vista della trama un brutto film, rimarrebbe comunque un piccolo gioiello per il semplice fatto che è stato girato con soli 7000 dollari. Tanto è costato. Se vi andate a leggere la scheda tecnica della pellicola, Shane Carrut, che è l’attore che interpreta Aaron (il tipo coi capelli scuri), è lo sceneggiatore, il produttore, il regista, il montatore e il musicista del film.
Insomma, ha fatto il 95% del lavoro.
Ed è un lavoro che ha richiesto diversi anni, prima di vedere definitivamente la luce. Vincendo però meritatamente nel 2004 il premio della giuria al Sundance Film Festival (che se non lo sapete è il più importante festival a livello mondiale dedicato al cinema indipendente).
Il film l’avete visto, la storia la conoscete.
Aaron e Abe sono due giovani tecnici che scoprono di aver inventato una macchina del tempo, decidono di provarla per speculare in borsa e fare soldi facili, salvo poi accorgersi che il viaggio nel tempo, se non soggetto a regole ferree, può sfuggire totalmente di mano.
Ora, se vi fate un giro nell’internetto sempre digitando Primer spiegazione vi viene detto che la concezione sui viaggi nel tempo di Shane Carrut è una cosa totalmente nuova, mai vista, e scientificamente accurata. La cosa, a mio avviso, è vera solo a metà. Nel senso che è assolutamente vero che il film è scientificamente rigoroso, e che cerca di calare l’elemento fantascientifico (il viaggio nel tempo) sul piano reale. Da questo punto di vista, il realismo del film è impressionante.
Decisamente curiosa la modalità del viaggio nel tempo: Abe e Aaron inventano questa scatola che consente di viaggiare unicamente indietro nel tempo, per cui se la scatola viene accesa alle ore 9 del mattino, e i due entrano alle ore 3, dopo aver passato 6 ore all’interno della scatola usciranno esattamente alle 9, ora in cui la scatola è stata accesa.
Quello che è invece lineare è il fatto che ogniqualvolta Abe e Aaron tornano indietro nel tempo, modificano il corso degli eventi. Creando una nuova linea temporale.
Insomma, ricordatevi le basi di cui abbiamo parlato settimana scorsa a proposito dell’effetto farfalla: modificando un evento nel passato, ovviamente determini una linea temporale del tutto nuova.
Il “guaio” di Primer (almeno, durante le prime visioni) è che:
a)- non ci sono spiegoni di sorta che ti diano “la pappetta pronta” per farti capire i cambiamenti delle linee temporali;
b)- il che significa che spesso i due protagonisti appartengono a linee temporali differenti.
Questo significa che quando vedi Primer la prima volta non capisci nulla perché pensi che Aaron e Abe siano sempre gli stessi che viaggiano “insieme” ogni volta modificando insieme la linea temporale…mentre invece, durante le successive visioni, ti accorgi di quelle piccolezze che ti fanno notare che sin da subito si ha a che fare con personaggi che hanno addirittura viaggiato 3-4 volte indietro nel tempo.
Sempre su Internet a proposito di Primer si trovano schemi completi sulle 9 timeline che si generano nel corso della storia a seconda degli spostamenti di Aaron e Abe.
Alcune cose, come dice anche Aaron all’inzio del film, rimangono oscure. Non si sa come/dove/quando il signor Granger abbia appreso del viaggio nel tempo e abbia utilizzato le scatole, sfasando ulteriormente le linee temporali. E molti dettagli sfuggono ai viaggiatori, così come sfuggono a noi.
Secondo me le chiavi per capire bene Primer e guardarlo con occhi "differenti" (o comunque con cognizione di causa) sono queste.
Il film si apre con una telefonata. Come abbiamo detto, chi parla è Aaron. Tuttavia questo non è l’Aaron che vediamo per la quasi totalità del film: è l’Aaron che è tornato indietro nel tempo e ha avvelenato sé stesso a ¾ della pellicola. Quasi sicuramente è l’Aaron che vediamo alla fine del film in Francia. E che ha appena chiamato un Abe che nella linea temporale di Aaron…sa poco e nulla, perché ancora non ha viaggiato nel tempo.
Prima ancora di vedere la macchina del tempo in azione c’è una scena interessantissima. Abe e Aaron discutono di una partita e su chi stia vincendo, perché Abe vede Aaron con una radiolina.
In realtà Aaron sta ascoltando la registrazione della giornata che aveva fatto in un precedente viaggio nel tempo (quella che gli permette di avere un margine di vantaggio di 3 secondi sul mondo). E quindi l’Aaron che vediamo è uno di quelli che ha già viaggiato nel tempo!
A metà film la fidanzata di Aaron pensa di aver sentito dei ratti in soffitta, ma in realtà ha sentito l’Aaron crononauta mettere fuori gioco il primo (povero) Aaron…Quindi l’Aaron in salotto è il crononauta tornato indietro nel tempo.
Il punto di svolta dove iniziano ad accadere i guai è quando Aaron dimentica di spegnere il cellulare.
Risponde alla fidanzata, ma quando torna indietro nel tempo dimentica di lasciarlo nel suo presente (o nel suo passato). Quindi alla stessa ora, il cellulare suona di nuovo. O meglio, suona solo il cellulare dell’Aaron che è tornato indietro nel tempo, creando così una divergenza spazio/temporale e frazionando il continuum tempo/spazio…
Arrivati intorno all’ora di film si ha la scena più importante, che è quella che forse è la chiave di tutto il film. Abe va da Aaron seduto alla panchina, ma poi sta male e collassa causa troppi viaggi nel tempo. Aaron ascolta la conversazione preregistrata durante il precedente viaggio (quello che abbiamo visto prima), ma ovviamente le cose sono diverse e il continuum tempo/spazio ha subito un altro mutamento. È l’unica volta in tutto il film in cui vediamo due linee temporali sovrapposte nel momento esatto in cui vengono modificate dal corso degli eventi derivanti dai viaggi dei crononauti.
Ora, Primer è un film dannatamente difficile, e allo stesso tempo dannatamente geniale.
Non so se a voi è piaciuto oppure no.
Posso dirvi che io ho molto gradito, soprattutto per il fatto che costringe lo spettatore a sforzare i neuroni, rinunciando (come abbiamo già detto) a spiegoni facili e risolutivi.
Pensavate che Donnie Darko sarebbe stato tosto: invece vi ho dato qualcosa che, nel bene o nel male, che vi sia piaciuto o vi sia risultato indigesto, sono sicuro non dimenticherete facilmente.
Ma la palla, ora, passa a voi: che mi dite di questo film?