il coccodrillo di amy winehouse

Da Leucosia

ben presto senza rendermene conto scivolai nel mondo dei coccodrilli. in gergo giornalistico il coccodrillo è un pezzo commemorativo la morte di un personaggio celebre.

ebbene, nei miei primi approcci col mondo del web writer e degli articolisti a ritmo serrato,  mi capitò scrivere parecchi coccodrilli.

che non è facile, mica eh! bisogna aver occhio per certe notizie. sempre a guardare la news triste in spettacoli e cultura, preferibilmente un flash di agenzia ANSA.

infatti se si vuole stare sul pezzo, avere carne fresca pronta per la redazione, il consiglio che posso dare è avere sempre sottomano il link dell’agenzia anzi delle agenzie specializzate in settore. e  quali sono le magnifiche tre?

ANSA spettacolo, adnkronos, agi,

senza di loro non hai buona materia prima.

in ogni caso l’anno passato ci fu una reale falciata una partita a scacchi con la morte nel mondo del cinema, e non solo. anche in quello musicale. iniziai a scrivere della scomparsa di Gianni Brezza, il marito della Goggi  per arrivare a Nilla Pizzi. senza contare Raimondo Vianello e Sandra Mondaini e Liz Taylor. insomma facevo i conti con la morte.

e bisogna dotarsi di enorme allegria interiore per mantenere una parvenza di equilibrio morale. tutti deceduti in fila a distanza di nememno poche settimane. c’è da restare impressionati. più che scrivere di sanguinosi fatti cronaca nera.

che poi anche nel 2011, il crimine in redazione era carta conosciuta. erano anzi due i temi più trattati. la Libia con Gheddafi e il delitto di Yara. Yara e pensandoci bene Sarah Scazzi. le redazioni web poi ho imparato a capire seguono l’onda delle emozioni SEO. si stabilizzano su criteri sentimentali, sulle chiavi di ricerca più gettonate. e da un lato è uno stimolo interessante. dall’altro può dare rischi di assuefazione.

alla fine però come dicevo, cambiai strada. e  fu grazie ad Amy Winehouse. che scomparve così di punto in bianco in una notte di fine luglio. come una meteora. avendo ancora tanta musica da dare. perciò aprii gli occhi. speculare sulla morte altrui non è mai una cosa bella. nemmeno per scherzo.

così chiusi la carriera imbastita a coccodrilli.  restai ancora in redazione, c’era sempre la cronaca estera la Libia era al capolinea e Gheddafi circondato. questione di ore e di monitor sempre in vista per captare per prima la notizia ufficiale.

nel link è riportato sul serio un mio articolo. purtroppo non è più firmato da me. misteri del web. o forse no.



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