Nell’esposto del Codacons si fa presente come la serie non sia adatta ad essere trasmessa in prima serata su una rete nazionale, in quanto il contenuto e le immagini relative alle vicende trattate potrebbero non solo scioccare il pubblico ma risultare diseducative oltre che dare adito a fenomeni di emulazione. Già in America la Parents Television Council, l’associazione non-profit formata da genitori aveva chiesto di non mandare in onda la serie, in quanto “Dexter non è propriamente un prodotto per bambini”.
Il Codacons ha chiesto dunque all’Agcom di accertare se la messa in onda di “Dexter” abbia violato la disciplina del sistema radiotelevisivo a tutela degli utenti, la quale garantisce “la trasmissione di programmi che rispettino i diritti fondamentali della persona, essendo, comunque, vietate le trasmissioni che contengono messaggi cifrati o di carattere subliminale o incitamenti all'odio comunque motivato o che inducono ad atteggiamenti di intolleranza basati su differenze di razza, sesso, religione o nazionalità o che, anche in relazione all'orario di trasmissione, possono nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori o che presentano scene di violenza gratuita o insistita o efferata ovvero pornografiche, salve le norme speciali per le trasmissioni ad accesso condizionato che comunque impongano l'adozione di un sistema di controllo specifico e selettivo”.