Il “Codice interiore” di Maria Teresa Santalucia Scibona.

Creato il 21 luglio 2012 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

JERUSALEM

Vivere si potrebbe solo che non
ti lasciano campare”.
(Motto yddish)

Sull’arido lembo di terra,
ambito scacchiere d’ intrighi bizantini
piangono con disperata gravità
le donne di Sion.
Sciamano alla “città vecchia”
turisti imbottiti di dollari
fra il ciarpame accatastato dei bazar
e il piancito consunto del Santo Sepolcro.
Nel fulvo tramonto che arrossa
le nude colline di Moab
si sperde lo stridulo richiamo
del venditore di focacce al sesamo.
Il rabbino cantilenando
recita salmi e vagheggia
un segno di speranza
per la sua terra smembrata.
Jerusalem patria dell’anima,
forziere di manoscritti miniati,
teca dorata di reliquie millenarie
scivola nel letargo occidentale
il grido sfocato dei tuoi figli uccisi.

Siena,1984

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RUAH

Le stelle, occhi della notte

scrutano dall’ oblò del cielo

la trepida luna infedele.

Così sola è la stanza delle lacrime,

colma delle mie debolezze.

.

Queste inutili mani

sono tralci secchi e nodosi

che non sanno pregare.

Tolti i calzari, come Mosè

mi accosto con tremore

all ‘ardente roveto del Tuo amore

che brucia e non consuma.

.

Nella tenda dell’anima

lacerata da false certezze,

e dal vento insinuante del dubbio,

attendo la Tua visita Signore,

“et a peccato meo munda me.”

Rendimi il senso profondo dello Spirito

e la gioia di essere salvata..

Siena, 5 dicembre 1991

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E SARA’ LUCE

Signore che creasti le stelle e le galassie,
l’universo infinito e la terra opulenta
dove la fresca erba spartisce il vento.
Dove il mare si placa
in un salso turchino
irte le prode del viaggio verso Te.
E negli incerti passi che tentiamo
sei come un padre che gioca
e si nasconde al figlioletto
che mal si regge in piedi.
E solo la speranza di vederti
apparire allevia bruciore alle cadute.
Non sempre comprendiamo
gli ignoti giorni del nostro andare
né la dovizia delle pene
che assiepano il cammino.
E quando come bestie ferite
non possiamo leccarci gli sbrani
che tritano le carni e inchiodano
il cuore, non basta un cielo azzurro
non basta il sole per vederci sorridere.
Così contiamo i giorni
del nostro scontento.
Ma Tu che ci hai promesso canestri
ricolmi di gioia dirada
gli agri mattini dell’inverno,
snebbia la strada del ritorno.
Malgrado l’ albagia di labili
preghiere crediamo in Te.

(Siena,rielaborata il 6 febbraio 1993)

E per una verisone audio:   http://www.logoslibrary.eu/document.php?document_id=69216&code_language=IT

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LA RICERCA DELLA GIUSTIZIA

Ad Antonietta Grignani

Impotente, avvolta di pena
sono solita fremere d’ira
per le umane ingiustizie.
Sarà mai vendicato l’insano gesto
di Caino che seminò la morte
col sangue derelitto del fratello?
Antonietta credimi, mi dilania
Il pensiero dei vecchi abbandonati,
soffro per i raminghi senza tetto
per i malati nel fondo di un letto,
pel corpo profanato di un bambino
per tutti gli angariati della terra.
Non solo perché temo lo scudiscio
Divino che si abbatta sugli empi,
ma pavento la brutale crudeltà
di un pianeta assestato di denaro.

Dimmi diletta amica, cosa pensi
del nostro amaro vivere insensato ?
Valutiamo i percorsi della Storia
le astruse mappe di Letteratura.
Ci illudiamo di intendere però,
non basta miscelare le parole
per sanare l’aridità dell’anima,
le bufere dei cuori calpestati.
Dimmi, quale sarà il sostegno nostro?
Forse l’impegno o solo le omissioni?
Potremo garantire la giustizia
saziandoli col fiele e con la mirra?
A seni sterili e vuote mammelle

come prosciugheremo le lacrime?
Il ladro che ruba cibo agli orfani
odia la luce, agisce nelle tenebre,
nasconde il volto e la mano assassina
nel grigio marciume di Babilonia.
E’ tempo di slegare le catene
di curare le falle della barca.
Avranno i probi il bitume di un Arca
per navigare i procellosi flutti ?
Alta si proclami la verità,
pura e splendente come l’oro di Ofir.
Liberi dalle trame degli iniqui
da codarde omertà, sarà un ritorno
dalla morte alla vita.
Siena, Domenica 24 Novembre 2002

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LA META

Irragiungibile pare la meta

Tant’è lontana e aspra.

Pur non dispero

Di arrivare un giorno.

Contusa, affaticata,

ma non vinta.

Avrò mia ricompensa

Sulla vetta e felice

Saprò di aver sofferto.

Siena, rielaborata ottobre 1979

Selezione di testi religiosi tratti da “Codice interiore” di Maria Teresa Santalucia Scibona, Cantagalli Editore, 2012.

Nota redazionale: grazie bellissima Maria Teresa. Per il libro inviatomi e per l’altro regalo colà contenuto.

Nota 2: profilo critico in calce a questo articolo a breve.

Featured image Maria Teresa Santalucia Scibona. Dalla Rete.