Il Coisp sulla Tortura:

Creato il 13 maggio 2015 da Yellowflate @yellowflate

Tortura, il Coisp: "Con questo testo è più onesto parlare di un modo per impedire alle Forze dell'Ordine di fare il proprio lavoro. Stando così le cose quel che è avvenuto a Milano il primo maggio sarà solo un assaggio della quotidianità."

"E' una menzogna continuare a discutere dell'introduzione di un reato contro la tortura quando in realtà, allo stato dei fatti, si vuole solo introdurre in un modo subdolo, e nemmeno troppo mascherato, gravi limitazioni alle attività tese a garantire e mantenere la sicurezza pubblica. Le fattispecie contro errori ed abusi delle Forze dell'Ordine esistono già, quel che non esiste è la configurazione di vere e proprie nuove forme di torture di cui, il più delle volte, sono proprio gli Appartenenti alle Forze dell'Ordine ad essere vittime".

Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, all'indomani dell'audizione al Senato dei Vertici delle Forze di Polizia a proposito dell'introduzione del reato di tortura, durante la quale tutti si sono soffermati su alcuni punti da tenere presente nella discussione parlamentare, in particolare "sull'esclusione di ogni formulazione del reato che possa generare equivoci rispetto all'uso della forza nello svolgimento di attività legittime". Un'audizione seguita, soprattutto, alla trasformazione che nel passaggio dal Senato alla Camera ha subito il reato: nel testo originario si trattava di un reato comune con un'aggravante per i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio; la disciplina modificata dalla Camera invece riguarda quasi esclusivamente i pubblici ufficiali.

"Già adesso - prosegue Maccari - la nostra quotidianità è costellata di continue e gravi ripercussioni giudiziarie su colleghi finiti all'inferno a causa di ingiuste e strumentali accuse mosse loro per i più svariati motivi e normalmente da soggetti che hanno ben più di qualche motivo di astio, ritorsione e vendetta. Anni per ottenere una giustizia che non ripaga loro di danni inenarrabili né l'intero Corpo di Polizia, e dopo i quali nessuno paga per aver infierito su chi ha svolto solo il proprio lavoro. Adesso, concepire una fattispecie talmente generica e vasta, ed oltre tutto diretta solo e unicamente contro l'Operatore in divisa, significa unicamente assicurare una nuova ed altrettanto vasta scappatoia a chi vorrà evitare le conseguenze dei propri comportamenti spostando l'attenzione su quelli del Poliziotto con cui avrà a che fare. Altro che legare le mani alle Forze dell'Ordine... tanto varrebbe dare 'carta bianca' a chi vorrà delinquere e prendersela pure con loro, come del resto già accade!".

Ed il Segretario Generale del Coisp riprende anche l'allarme lanciato dal Capo della Polizia, Alessandro Pansa, che ha posto l'accento sulla criticità dell'art.4 della legge che riguarda espulsioni o respingimenti affermando che "nel testo modificato dalla Camera l'articolo assume una portata così estesa, tenuto conto dell'attuale contesto geo-politico, da porre seri ostacoli all'attività di allontanamento, quando ne ricorrono comunque i presupposti".

"Molto di questa legge, insomma - conclude Maccari - depone per un continuo e massiccio ostacolo al lavoro che tentiamo faticosamente di svolgere per garantire libertà e sicurezza agli italiani. Molto di questa legge ha il sapore dell'ennesima occasione che si offre a chi si pone in contrasto con le leggi di attirare le consuete giustificazioni, i palliativi, gli escamotage per evitarne ulteriormente l'applicazione. Un boccone amaro per chi non saprà davvero più come svolgere un lavoro che sta diventando insostenibile. Se le cose resteranno così... quel che è avvenuto a Milano il primo maggio sarà solo un assaggio di quanto vedremo nelle nostre strade nella quotidianità".


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