Il collettivo City Till We Die, gruppo di tifosi dell'Hull City AFC, da tempo in aperto contrasto con la dirigenza della società per la scelta di cambiare il nome del club, Lunedì 3 Febbraio ha incontrato la Football Association(FA) per discutere sulla richiesta ufficiale di rename presentata dal proprietario egiziano Assem Allame per presentare le ragioni sulla propria contrarietà all'operazione.
Tre membri del collettivo ricevuti dall'organismo di governance del calcio inglese, incaricato di decidere sulla richiesta presentata ufficialmente da Allam, hanno presentato alla FA le ragioni dell'opposizione decisa del gruppo al cambio del nome che la società porta da 110 anni attraverso una presentazione di un documento di 21 pagine, un contributo audio che descrive la campagna organizzata da parte della tifoseria e un video di tre minuti(sotto).
PDF della presentaione: http://citytillwedie.com/files/ctwd-fa-written-submission.pdf
Presentazione digitale: http://citytillwedie.com/files/ctwd-presentation.pdf
Contributo audio: http://citytillwedie.com/files/campaign-on-the-radio.mp3
Alla presentazione, secondo quanto riportato da City Till We Die, che ha reso pubblici i documenti presentati nell'incontro, è seguita una discussione di circa 2 ore sul tema, alla Football Association è stata inoltre presentata una petizione che si oppone al rename sottoscritta da 15.000 persone(qui dettagli).
Nota del collettivo City Till We Die sulla riservatezza del resto della discussione''Out of respect for the FA’s ongoing consultation process (and in accordance with their wishes), City Till We Die will not be discussing any further details of Monday’s meeting.
City Till We Die would like to thank the FA for giving us the opportunity to express the viewpoint of the majority* of Hull City supporters, who wish the club to retain our 110-year-old name. We trust they will act to protect the history and traditions of not only our club, but also others whose identities could come under threat in the future should such arbitrary rebranding become a commonplace occurrence.''