Dopo la semplicità e il rigore formale del pittore giapponese Fujio Nishida, alla galleria F22 di Franco e Laura Rossi di Palazzolo è arrivato il «caos» coloratissimo del cubano Carlos Boix. Alla presentazione della personale «Sexo Amor e Revolucion» alla Galleria F22, però, mancava solo l'artista, che a Palazzolo ha esposto una tela di grande formato, dove forme e colori esplodono esaltando passione e sentimenti. L'estroso pittore, cresciuto artisticamente a Cuba (apprezzato da Fidel Castro per il quale dipinse nel 1980 un grande ritratto inserito nella collezione nazionale), e da in Europa dai primi anni Novanta, non è venuto a Palazzolo per inseguire nuove ispirazioni in Australia. Pochi giorni prima dell'inaugurazione ha telefonato al gallerista Rossi e, dicendogli che per lui parlano le composizioni che aveva inviato per la mostra, gli ha spiegato di essersi recato in Australia per conoscere cultura e arte degli aborigeni. Le tele, una trentina, in mostra fino al 10 maggio a Palazzolo, raccontano con la vivacità dei colori distribuiti a punti, ritmi e magie sudamericane, inventando giochi di colore che lasciano intravedere forme e figure che entrano una nell'altra. Nelle tele esposte non è difficile intuire simboli erotici e oggetti di tutti i giorni, fiori tropicali e animali fantastici, disegni maya e fumetti moderni, le cui superfici si sovrappongono con un gioco di toni e di colori che suggeriscono interpretazioni sempre diverse. Difficile trovare un quadro che faccia pensare alla tristezza o al dolore: in tutti balza all'occhio un caos felice, allegro e divertente, una specie di rivoluzione in cui domina la fantasia come se la realtà fosse un coloratissimo puzzle puntiforme. Fonte
Qui di seguito alcune delle sue ultime opere
Politically correct 2010
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