Le tracce evidenti dell'arena privata di Commodo
Commodo, figlio discusso di Marco Aurelio, era noto per la sua passione per i giochi gladiatori ed i combattimenti contro le bestie. Le fonti storiche narrano che il giovane, tanto diverso dal padre, imperatore-filosofo, aveva un anfiteatro privato a Lanuvio, dove era nato. Qui amava esporsi al brivido di sfidare la vita nell'arena, uccidendo, vestito da gladiatore, bestie feroci.La prova archeologica dell'esistenza di questa arena privata è stata confermata proprio in questi giorni, quando è stato individuato quello che viene chiamato "il piccolo Colosseo". L'arena misura oltre 35 metri per 24 ed ha una struttura esterna di oltre 50 metri per 40. Poteva ospitare fino a 1300 spettatori oltre il palco imperiale. Il monumento è stato datato alla metà del II secolo d.C. ed è decorato di marmi provenienti da tutto il Mediterraneo.
La sorprendente scoperta è avvenuta a Genzano, all'interno della Villa degli Antonini, originaria residenza imperiale che si estendeva, in antico, nell'Ager Lanuvinus, l'antica Lanuvio, dove erano nati sia Marco Aurelio che Commodo.
Resti della Villa degli Antonini
Dal 2010 proprio in questo contesto opera un gruppo di archeologi del Center for Heritage an Archaeological Studies della Montclair State University che porta avanti un progetto didattico incentrato proprio sulla Villa degli Antonini. La direzione scientifica è della Dottoressa Deborah Chatr Aryamontri e del Dottor Timothy Renner, in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio ed in collaborazione con il Comune di Genzano.Gli scavi hanno finora interessato il vasto impianto termale della villa ed avevano, finora, individuato una piccola porzione di strutture murarie curvilinee, che gli archeologi hanno intuito essere piuttosto anomale, dal momento che apparivano disposte secondo una planimetria ellittica. Le immagini restituite dal georadar hanno confermato la disposizione planimetrica delle mura di fondazioni. Alle indagini aeree sono seguiti gli scavi che hanno riportato alla luce una nuova porzione di mura.
Si tratta di blocchi di roccia vulcanica alternati a laterizio, rivestiti di pregiatissimi marmi: giallo antico, pavonazzetto, greco scritto, granito rosa e serpentino. Anche i pavimenti sono subito apparsi di notevole fattura, con tessere di mosaico bianco-nere, pasta vitrea, tessere in vetro trasparente ricoperte con foglia d'oro. Sicuramente la committenza di questi capolavori doveva essere molto ricca.
Busto dell'imperatore Commodo
(fine II secolo d.C.)
La Villa degli Antonini si trova lungo la via Appia, tra il XVIII e il XIX miglio. Il complesso monumentale è stato identificato come appartenente alla famiglia imperiale romana grazie al rinvenimento di numerosi ritratti di persone appartenenti a questa famiglia. Probabilmente si tratta della proprietà di Aurelio Fulvio e forse qui abitò anche l'imperatore Marco Aurelio, nato nelle vicinanze.
Nel 1989 sono stati riportati alla luce una serie di ambienti che già emergevano in parte dal terreno ma che per la massima parte erano nascosti dalla vegetazioni se non, addirittura, interrati. I resti sono stati identificati come la parte centrale dell'impianto termale della villa. Quest'ultima si sviluppa su due livelli, l'inferiore rivestiva funzioni si sostruzione e di ambiente di servizio. E' costituito da numerosi vani, in parte praticabili, in parte ciechi, che si affacciano su un cortile.
E' stato riconosciuto il calidarium attraverso l'individuazione di uno dei praefurnia. Quest'ambiente comunicava con un altro ambiente, absidato, che poggiava sui vani ciechi sottostanti. Dal calidarium si aveva accesso ad un'altra stanza che, probabilmente, era il laconicum, lo spogliatoio. Seguiva un'altra sala, a pianta rettangolare, riscaldata da tubuli parietali e suspensurae, anch'esse ritrovate.
Nuove strutture della villa sono state scoperte nel 1996. Sono stati individuati blocchi di peperino che giacevano sotto una folta vegetazione e che, con tutta probabilità, fungevano da copertura di un corridoio.