Sebbene le intenzioni e anche la qualità del film siano almeno interessanti, la pellicola mi è sembrata riuscita solamente a metà. Difatti è molto buona, e fa ben sperare, tutta la prima parte, nella quale troviamo le presentazioni dei due protagonisti - ovvero il padre vedovo interpretato da Valerio Mastandrea e l'artista squattrinata Alba Rohrwacher - e gli inserti molto carini delle statue parlanti. Mentre non proprio adeguata è la seconda parte del film dove, invece di continuare a spingere sul piano sociale (a graffiare), si preferisce adagiarsi sulla facile e scontata commedia romantica.
Un vero peccato, perché questa scelta fa perdere di significato e di mordente molti elementi come: le frecciatine "anarchiche" del personaggio di Battiston, le litigate tra Garibaldi e il leghista Cazzaniga (entrambe statue) e le illegali operazioni dell'avvocato traffichino Malaffano di Zingaretti.
Il comandante e la cicogna è un prodotto ben confezionato, ben recitato ma che, pur possedendo buoni intenti, risulta banale.
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