Troppo scaltro Renzi per non aver messo in preventivo le polemiche per le numerose magagne dei membri del suo governo; più che preventivate, a me sembrano cercate, con lo scopo di far risaltare, nel maleodorante appassimento del sottobosco, l’aulente freschezza del giglio fiorentino. Il paradosso è che molti volontari di questo comitato lo sono a loro insaputa; questi sono convinti di partecipare a un governo di riforme epocali e non si rendono conto che stanno tirando la volata al giovane premier. Il non a caso chiamato da molti “primo governo Renzi” avrà ragione d’essere fino a quando l’ex sindaco di Firenze non avrà consolidato il suo consenso.
Così, mentre tutti sono impegnati a fare le pulci alla sua squadra, Renzi ha sempre più saldamente in mano le redini della politica italiana. Col suo indiscutibile fiuto per il vento che tira, non avrà difficoltà a guidarla, facendo coincidere la sua smisurata ambizione con i desideri della gente (il che non significa con le necessità reali dell’Italia). Intestandosi una passabile legge elettorale, un’efficace lotta agli sprechi e qualche azione incisiva in campo economico, nel giro di qualche mese Renzi si troverebbe con un consenso spropositato nel paese, mentre gli alleati di maggioranza verrebbero lasciati soli a difendere l’indifendibile.