Il commento del collega Antonio Paganelli su IL QUINTO VANGELO

Creato il 19 luglio 2011 da Cataruz

Lo scrittore Antonio Paganelli

Antonio Paganelli è uno scrittore, un mio autore e collega alla CIESSE Edizioni. Ha scritto un libro, CICATRICI NASCOSTE, il caso di Rosa Torpea, che vi invito a leggere perchè merita.

Non a caso Antonio è risultato vincitore della prima edizione del “Premio G. Gazzara”, organizzato dal Salone del Libro di Messina, quale Autore emergente nazionale 2011.

Non senza fatica, per sua ammissione in quanto non ama il genere thriller, è riuscito comunque a leggere IL QUINTO VANGELO e mi inviato i suoi commenti che, a dire la verità, mi hanno fatto davvero un enorme piacere per due motivi:

il primo perchè mi era nota la sua scarsa propensione al thriller;

il secondo perchè Antonio è un autore di talento e non è certo il tipo che fa complimenti gratuiti, nemmeno al Santi Editore, visto che qualche discussione animata l’abbiamo anche fatta.

Per cui i complimenti, almeno in questo caso, per me valgono doppio.

Infine, solitamente pubblico le recensioni, non i complimenti dei lettori, ma questa volta faccio un’eccezione perchè arrivano da un esperto scrittore che stimo, indipendentemente da alcuni aspetti nostri personali.

—–

Ciao Carlo, ho appena finito di leggere Il Quinto Vangelo e mi sento in obbligo di inviarti un mio commento.

Premesse: 

1- il thriller non è il mio genere preferito e questo spiega anche il fatto di averne rimandato la lettura a quest’estate

2- per lo stesso motivo non ho mai terminato Il Codice da Vinci di Dan Brown

Il Quinto Vangelo mi è piaciuto e ho letto le sue 465 pagine, in due o tre giorni. La storia mi ha preso fin dall’inizio e ho trovato che sia molto ben costruita dal punto di vista narrativo. L’intensità drammatica è notevole; non vi sono momenti di quiete troppo prolungati: il lettore rimane sulla corda, dall’inizio alla fine, incuriosito dagli eventi. Sia la figura del Risolutore sia quella della Casoni sono ottimamente strutturate e ben caratterizzate. Pur raccontando una storia inventata, gli hai dato dei caratteri di verosimiglianza che la rendono “credibile” in ogni momento.

L’unico aspetto che è passibile di miglioramento sono i refusi linguistici, che tuttavia non impediscono mai la comprensione del testo. (Il testo che ha letto Antonio è la prima versione del libro, poi rieditato per poter partecipare al Premio Campiello, n.d.r.)

Questa lettura mi ha invogliato a proseguire, per cui ho già cominciato La Bibbia Oscura. Spero che mi faccia provare le stesse emozioni.

Cordialmente, Antonio

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Cicatrici nascoste, il caso di Rosa Tropea

Ho già ringraziato Antonio, ma lo voglio fare anche pubblicamente.

Per chi vuole approfondire la conoscenza di Antonio Paganelli e del suo libro, può visitare il suo bel sito web.


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