Il commercio che muore e la politica che non c'è

Creato il 10 aprile 2013 da Laperonza

Chiudono i negozi in centro a Montegranaro ma chiudono anche negli altri quartieri: a San Liborio ormai non c’è quasi più nulla mentre Santa Maria si salva solo grazie alla massiccia presenza di supermercati. Il centro però, che una volta era il luogo dove era naturale recarsi per fare acquisti, oggi svuotato di vetrine e insegne, appare ancora più spettrale e la tendenza, nonostante alcune eccezioni, non è positiva. D’altra parte in un centro che muore sotto ogni aspetto non può sopravvivere il commercio, specie in tempi di crisi. Nulla di sorprendente, quindi, solo la mesta presa d’atto di una triste realtà. E se parliamo poi di centro storico i toni diventano foschi.

Ricordo nella mia giovinezza, lontana sì, ma neanche tanto, il centro storico pieno di negozi: via Garibaldi era la strada principale dove trovavi una macelleria, una parrucchieria, un negozio di alimentari, una merceria. In via Solferino c’era la cantina, un negozio di casalinghi e persino l’edicola. In via Don Minzoni c’era la merceria di Luzio e la drogheria di Checco. In via Enzo Bassi Nicola esponeva le sue prelibatezze davanti alla porta dove oggi c’è la centrale termica del municipio e di fronte c’era Otello che ti tagliava i capelli. In piazza, la piazza del paese, il suo salotto, c’era di tutto tra bar, circoli, tabaccherie, abbigliamento. Il corso era pieno di negozi.

Oggi c’è il deserto: le vecchie botteghe abbandonate sono diventate scantinati dove ammonticchiare roba vecchia, sporchi e maleodoranti. Qualcuno resiste, un paio di bar tra piazza Mazzini e corso Matteotti. Sotto piazza, verso le vie vecchie, è impensabile trovare, aprire un’attività. La parrucchiera in piazza si trasferirà in viale Gramsci, sempre centro ma non più centro storico. Viale Gramsci stesso ancora resiste, ma per quanto?

Certo, la politica commerciale nazionale non aiuta: siamo tutti spinti verso i grandi centri commerciali, aperti tutti i giorni, anche di domenica. Ma manca anche un progetto generale di valorizzazione del centro. Sono ripetitivo, lo so, ma a Montegranaro non si fa nulla, davvero nulla, per portare la gente in centro. Le iniziative di maggior richiamo vengono organizzate o al campo sportivo o all’Officina delle Arti e Veregra Street, l’unico evento davvero importante che possa dare un guizzo al paese vecchio in realtà quasi danneggia il commercio con l’apertura di locande e bar estemporanei che vanno a far concorrenza ai commercianti ufficiali.

Si può rilanciare il commercio in centro? Certamente, non è facile ma è possibile. Serve però una politica diversa, una volontà specifica di valorizzare il cuore della città e di portarci la gente. Serve anche una politica commerciale più precisa, che incentivi la specializzazione degli esercizi in relazione al contesto urbano. Serve una visione di insieme che, è evidente, oggi nessuno ha. Tra un anno si vota, si aspettano proposte, sperando che non sia troppo tardi.

Luca Craia


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