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Il commissario Cantagallo: il poliziotto toscano in cerca di lettori

Creato il 19 marzo 2015 da Edizionialtravista

I gialli del commissario Cantagallo hanno per protagonista un simpatico e caparbio poliziotto toscano di mezza età, che con la sua squadra indaga sui delitti che accadono in un paese inventato, ma non troppo, della Toscana centrale chiamato Collitondi. Il personaggio è stato creato dall’autore toscano Fabio Marazzoli e nel 2014 è stato pubblicato da Cavinato Editore di Brescia. Pochissime tracce e nessun testimone: questo è il pane quotidiano del commissario Cantagallo. Il poliziotto toscano si muove nelle strade del piccolo paese di Collitondi alla ricerca del colpevole del delitto. La tecnica d’indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che per il commissario costituiscono le tessere di un “mosaico criminale”. Completato il “mosaico” è risolta l’indagine. Cantagallo analizza i fatti nella sua stanza da lavoro, il vero e proprio laboratorio investigativo del commissariato. Il commissario cerca sempre di migliorare la propria tecnica d’analisi dei fatti criminali e non si stanca mai di ripetere ai suoi uomini le sue convinzioni. Il suo “mosaico criminale” non è probabilmente un metodo infallibile, ma gli ha sempre permesso di assicurare alla Giustizia tutti i colpevoli dei delitti di cui si è occupato. Qualsiasi indizio non deve mai essere sottovalutato. Ogni oggetto, preso da solo, non fa capire di quale mosaico si tratti oppure a quale mosaico appartenga, ma quando è insieme agli altri aiuta il mosaico a prendere forma e la verità si spalanca davanti agli occhi, chiara e intelligibile. Spetta agli investigatori raccogliere tutti i pezzi del “mosaico criminale” per fare emergere la verità e arrestare il colpevole. A complicargli la vita c’è il suo capo, il Questore Fumi Zondadari, soprannominato Zorro dallo stesso Cantagallo. Il Questore lo intontisce di frasi in latino per mascherare la propria incapacità investigativa e per metterlo in difficoltà. Cantagallo non cede facilmente e ribatte a suon di proverbi che lasciano frastornato il Questore e gli permettono di abbandonare la discussione prima che degeneri. Il commissario rinuncia alle discussioni inutili ma non rinuncia alla buona tavola. Abitualmente, insieme ai colleghi Razzo e Bandino, mangia da “Attanasio” dove i piatti squisiti e l’accoglienza della proprietaria sono il biglietto da visita del ristorante cittadino. La buona cucina paesana non distrae Cantagallo che con la sua intelligenza e la sua squadra riesce sempre a venire a capo del delitto e a completare il “mosaico”. L’omicida alla fine è sempre smascherato e tutto è risolto con un colpo geniale a sorpresa del commissario. Spesso ricorda alla sua squadra il principio fondamentale che lo guida durante ogni indagine: «Io rincorro un’illusione: analizzare scientificamente la scena del crimine per scoprire il colpevole. Voglio osservare e capire ogni singolo indizio raccolto nell’indagine per comporre il “mosaico criminale” e prendere il responsabile del delitto. Questo con la collaborazione di tutti voi. Nessuno escluso».
Essenzialmente è un uomo semplice che non ha smania di protagonismo, ama la famiglia e vuole fare bene il proprio lavoro insieme ai colleghi della sua squadra. Sul lavoro non ama i “cani sciolti”, vuole collaborazione. Dà molta importanza ai rapporti interpersonali fra lui e i colleghi per rafforzare l’unione del gruppo, tutti i giorni fanno pranzo insieme. Oltre della buona cucina, è anche un amante dei proverbi paesani, a cui fa a gara con Baccio. Odia il latino e tutte le frasi complicate che sono difficilmente comprensibili alle persone comuni e anche a lui. Proprio in questo suo comportamento si capisce lo spirito della semplicità di Cantagallo: un uomo semplice che non per questo vuol dire modesto, ma piuttosto sincero, sobrio e attento alla realtà delle cose come alle persone.

La trama del giallo “UN VECCHIO TAPPETO PERSIANO” di Fabio Marazzoli

Notti magiche nella Fortezza Medicea di Collitondi e notti tragiche nelle vie del paese dove un disperato assassino colpisce le sue vittime. Fuochi d’artificio e furti artificiosi, tappeti del magico oriente e riti di magie nostrane, omicidi non comprensibili e assassini da comprendere: questo e altro ancora sono gli ingredienti della torbida indagine che mette a dura prova le qualità investigative di Cantagallo. Ma non tutto si può capire quando a “parlare” è un tappeto orientale. Ed è proprio un vecchio tappeto che “parla” e indica una precisa pista investigativa. Un’attenta lettura dei fatti accaduti confermano al commissario quello che già pensa. Le tante informazioni rischieranno di metterlo sulla cattiva strada, ma il geniale poliziotto troverà quella giusta per arrivare a smascherare il colpevole. Tutto accade nell’ultima notte quando il commissario, con un’abile mossa, riuscirà a fare compiere un passo falso all’omicida. Cantagallo farà tutti i passi giusti per raggiungere il colpevole perché il suo amico persiano gli ha detto: “Allunga il passo secondo la grandezza del tuo tappeto”.

  • Autore: Fabio Marazzoli
  • Editore: Cavinato Editore International
  • Anno: 2014
  • Pagine: 250 circa
  • Formato: ebook, epub

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