Ai tempi ero veramente appassionato di horror, non come oggi, che lo sono solo marginalmente, avevo il bisogno di vivere quel tipo di storie non solo al cinema , ma sulla carta. Il fumetto poi è la soluzione intermedia tra le immagini e la scrittura, un libro più veloce, senza descrizioni, abolisce la lentezza e l'approssimazione dell'immaginazione. Ma come sempre apprezzo le cose quando sono conosciute da pochi. Da quandomi sono reso conto che Dylan Dog cominciava a essere arischio di business, ho lasciato perdere, non l'ho più comprato. Arrivai all'incerca al numero 55 o giù di lì....Vendetti in blocco tutti i miei numeri, quasi ritenessi concluso un periodo della mia vita. Non so, leggere Dylan Dog per me non era come guardare un film, ma nemmeno come leggere un libro. Libro e film sono entità scomode, distanti, monolitiche..il fumetto ti accompagna ovunque, senza sforzo, nel bello, nel brutto, lo puoi rileggere infinite volte Su un numero di Dylan Dog scrissi "Ti amo" a una ragazza prima di prestarglielo...Tornando a noi: più Dylan Dog stava diventando una tamarrata e più ero sempre meno invogliato a comprarlo. Oggi è un fumetto come gli altri, come mille in circolazione....Per i venticinque anni, pare che esca finalmente il progetto di un film a lui dedicato, Dylan Dog. Il film, girato nel 2010, ma atteso per questo marzo nelle sale italiane, per la regia di Breck Eisner. Nel 1994 già Michele Soavi girò Dellamorte Dellamorte, ispirato all'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi, spunto di ispirazione per lo speciale Dylan Dog del luglio dell' 89, intitolato Orrore nero.
Insomma.....ormai di acqua sotto i ponti ne è passata. Con nostalgia, ricordo il "mio" Dylan Dog.