Il compleanno di F

Da Pentolapvessione

In questi giorni ho cucinato parecchio e come sempre quando cucino fatico ad aggiornare il blog… ci sono giorni in cui vorrei avere tutte le braccia della dea Kālī per poter spaziare: con due fare la sfoglia, con altre due scrivere al computer e con quelle che mi rimangono libere friggere, mantecare, impastare… forse un po’ freak, certamente molto pratico.
E invece no, le braccia continuano ad essere solo due, oggi è venerdì 2 novembre e devo ancora aggiornarvi sabato 27 ottobre, ovvero:

Il compleanno di F

Questa sera andiamo a cena a casa di E e F.
Apparecchiamo la tavola per 6, iniziamo a cenare in 5, dopo una mezz’ora ci raggiunge la sesta che dopo una mezz’ora ci risaluta… ma questa è un’altra storia, reinizio.
Questa sera andiamo a cena a casa di E e F.
Siamo in 5 poi 6 poi subito di nuovo 5: E e F, E, W ed io.
Il menù prevede assaggi vari che arrivano dritti dritti da Salone del gusto, tagliatelle fatte in casa ai funghi – gentilmente per me prevedono un sugo di zucchine – e torte di compleanno a scelta. E prepara una torta di nocciole, pentolapvessione festeggia in trasferta F – ospite felice innumerevoli volte – con una Sacher torte.

P.S. Credo che il blog verrebbe censurato se scrivessi il numero di bottiglie di vino stappate.

Torta di cioccolato alla viennese (Sacher torte)

Mandorle sgusciate 75 g
zucchero 75 g + 75 g
burro 75 g
uova 4
cioccolato alla vaniglia 75 g
farina 40 g
buccia di mezzo limone
marmellata di albicocca travestita da marmellata di pesca
ghiaccia cotta al cioccolato

Morale della Torta di cioccolato alla viennese (Sacher torte): l’ultima volta che cucinai la Sacher risale al 2001, a Barcellona, con W, B ed A. Me lo ricordo ancora oggi, doveva essere il compleanno di B o di A, e ci mettemmo talmente tante ore a preparare la cena – se ben ricordo l’assenzio giocò un ruolo da protagonista, ma anche questa sarebbe un’altra storia – che l’esperienza per me si trasformò in qualcosa di mitologico.
Questa volta ci metto un’ora e mezza, cottura compresa… a furia di cucinare fortunatamente mi sono leggermente velocizzata.
C’è però un momento durante i preparativi in cui ho un brivido, alla fine della ricetta, proprio all’ultima riga: “Ricomponete poi la torta, spalmatela di gelatina calda d’albicocca e rivestitela esternamente di un lucido strato di ghiaccia cotta al cioccolato”… così, come al solito, all’ultima riga, con una sorta di ovvietà “gelatina d’albicocca” + “ghiaccia cotta al cioccolato”… rileggendo la ricetta mi accorgo subito che in quelle 5 parole sono racchiuse le insidie dello sbattimento ma ormai sono sul pezzo, la torta e già in forno per cui non mi resta che dedicarmici, anche perché una Sacher senza la ghiaccia è una Sacher nuda, più che una delizia una mestizia. In più l’operazione si svela più semplice del previsto.

P.S. Al momento non trovo la foto, appena riuscirò a recuperarla ve la inserirò.



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