Tempo fa avevo scritto che il complimento più bello che mi si possa fare è
Scusa non ti avevo visto…
L’aspirazione all’invisibilità permane ma ho scoperto che esiste anche un altro complimento che mi fa piacere ricevere. Il complimento è
Sei proprio come tutte le donne!
Che ok, immagino gli sguardi perplessi, non è poi un gran complimento. Un po’ sessista, un po’ maschilista, però a me, Jabba the Hut della Bassa, informe ammasso di lardo, Blob gelatinoso e amorfo, non me l’aveva mai detto nessuno, ma proprio mai. Doveva arrivare Sandi a dirmelo. E chi è Sandi? Ma è l’istruttore di guida che mi sopporta da due settimane (sì, ora che ci penso sono due settimane quasi esatte, prima guida il 30 dicembre). Non si chiama Sandi, evidentemente, è l’unione di santo con l’iniziale del nome (crasi? Bah, può essere). E perché sono come tutte le donne? Perché guido di merda? No. Non abbassiamoci a stereotipi abusati e ormai ridicoli. Perché fisicamente sembro una donna? Ma nemmeno, non scherziamo, Jabba the Hut è Jabba the Hut. No, perché ogni volta che lui mi corregge o mi rimprovera o mi dice che faccio qualcosa di sbagliato io gli rispondo, trovo una scusa, una giustificazione, sono la regina dell’“Eh ma…” e un allievo maschio non lo farebbe mai, no davvero, gli allievi maschi non lo fanno. Solo le donne. Quindi sono come tutte le donne. Il che è francamente magnifico. Emozionante. Inaspettato.
Quindi d’ora in poi scriverò anche di questo. Dovrei levare “anche” giacché non scrivo più di niente ma urge una confessione: io della patente ho già scritto, ho 5 o 6 bozze complete, finite, pronte per il pubblica. Le bozze fanno schifo. E’ vero che tenere un blog ha senso “nell’istante”, ma preferisco scrivere del passato con lo stato d’animo del presente che non pubblicare il passato scritto con lo stato d’animo del passato. Lo stato d’animo del passato era intriso di pessimismo, tristezza, mestizia, lo stato d’animo del passato farebbe venire la depressione al Buddha, adesso va meglio per cui è giusto che ne scriva ora. Ho cercato disperatamente una chiave per raccontare in modo divertente momenti che non avevano nulla di divertente e la chiave non l’ho trovata, adesso ho una chiavettina di quelle dei diari segreti delle bambine che è meglio di niente.
Per cui se girate per la provincia di Mantova e vedete un Pandino bianco tappezzato di scritte dell’autoscuola con al volante Jabba the Hut e a fianco uno spilungone che con una mano tiene il volante e con l’altra si tiene i maroni preoccupatevi pure perché siamo io e Sandi e son cazzi vostri.