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Il Comune di Vescovato evita il commissariamento: surrogati quattro consiglieri dimissionari, prosegue l’amministrazione Bonfante

Creato il 08 maggio 2015 da Cremonademocratica @paolozignani

Stasera nella seconda convocazione del consiglio comunale di Vescovato la maggioranza del sindaco Maria Grazia Bonfante, pur avendo perso quattro consiglieri, ha potuto raggiungere da sola il numero legale, senza l'aiuto della minoranza, e surrogare i quattro dimissionari. La minoranza non ha partecipato alla riunione. I quattro non eletti hanno accettato di subentrare: di conseguenza l'amministrazione Bonfante evita il commissariamento e prosegue il proprio cammino. Vescovato è l'unico Comune in provincia di Cremona ad aver emesso il bando di gara dei rifiuti, per abbandonare l'incenerimento, ed ha cancellato già dal proprio Piano di governo del territorio i vincoli dell'autostrada Cremona Mantova, oltre ad essersi opposto all'ampliamento della discarica provinciale di Malagnino, gestita da Aem Cremona e negato dal Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso di due agricoltori.

L'amministrazione Bonfante è l'unica ad essersi sinora sottratta alle strategie dei tradizionali poteri politico-economici di Cremona, compiendo scelte amministrative di singolare efficacia nelle politiche ambientali e urbanistiche, ma soprattutto inaugurando in provincia un metodo politico e amministrativo capace di fare del Comune un centro di responsabilità autonomo, grazie al lavoro di confronto e di relazione con associazioni e altri enti locali. Per molti osservatori, si tratta di un modello di valore. Maria Grazia Bonfante ha fra l'altro evitato di schierarsi politicamente in modo rigido, confrontandosi invece con amministrazioni di ogni orientamento purché in linea con gli obiettivi di programma sostenuti dai cittadini.

Il consiglio comunale di ieri sera ha approvato le surroghe: Maria Grazia Bottoli, prima dei non eletti, ha sostituito Giuseppe Soregaroli, Giuseppe Ghirardi prende il posto dell'ex vicesindaco Feraboli, Elisa Marsella sostituisce Elisa Bindi, Silvia Brunatti sostituisce Alessandro Rezzi.

I neoconsiglieri hanno preferito non presentarsi in aula. Al termine della riunione Maria Grazia Bonfante, parlando con alcuni cittadini, ha manifestato la propria amarezza per la lettera depositata poche ore prima dai quattro dimissionari agli abitanti di Vescovato, e ricevuta ieri, per primi, dai residenti della frazione Cà de Stefani.

I dimissionari, che hanno lasciato la funzione di consigliere il 2 maggio senza dare motivazioni, sostengono che il sindaco si è comportato in modo autoritario e accentratore, ma adducono motivi legati al carattere personale non alle scelte politiche, anche se l'ex vicesindaco aveva votato in giunta contro lo svuotamento della discarica.

Bonfante ha sostenuto di aver semplicemente seguito il programma elettorale scelto dai cittadini.

Pesanti i rischi legati al commissariamento, anche perché, tra le eredità dell'amministrazione Superti, c'è la causa persa contro il gestore del depuratore e il Comune rischia la sanzione europea. Altro rischio riguarda la Cremona Mantova, perché alcuni agricoltori potrebbero far causa al Comune, come già avviene in provincia di Mantova, dove sono settanta i ricorsi al Tar contro le amministrazioni.

Vescovato, grazie all'ex sindaco Giuseppe Superti, non ha nemmeno la raccolta differenziata: i rifiuti finiscono tutti nel sacco nero e quindi all'inceneritore cremonese di Lgh. Pratica interrotta da Bonfante.

Scelte, fra le altre, che hanno probabilmente causato reazioni negative. Bonfante ha deciso anche di ridurre il consumo di suolo, non solo di contenerlo: ha cancellato un'area destinata a un insediamento produttivo di un industriale locale. La maggioranza degli elettori non ha comunque cambiato idea, viste le numerose manifestazioni di solidarietà e di sostegno.


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