La trascrizione risale al 30 settembre scorso ed è avvenuta su richiesta del Consolato Generale d’Italia a Barcellona. Si tratta - come riportato nell’atto dell’ufficiale dello Stato civile del Comune di Napoli - del piccolo Ruben che dal giorno della sua nascita, il 3 agosto, è stato praticamente un apolide, senza diritto all’assistenza sanitaria.
Una vicenda in cui è intervenuto anche il Sindaco
“Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – spiegano le due mamme a Repubblica Napoli - ci ha detto che trascrivere l’atto di nascita di nostro figlio era un atto doveroso per garantirgli il diritto ad esistere e ad avere dei genitori”
“Questa notizia – dichiara Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli - dimostra che Napoli, per quel che concerne i diritti delle persone lgbt è oggi una città all’avanguardia in Italia, dotata di un tessuto amministrativo e sociale profondamente inclusivo e lungimirante”
“Mentre il Parlamento procrastina e ritarda l’approvazione del ddl Cirinnà sulle unioni civili – aggiunge il Vice Presidente Fabrizio Sorbara - vicende come questa dimostrano che il paese non solo è pronto alla legge sulle unioni civili ma ha una sensibilità che va perfino oltre e supera di gran lunga proposte e promesse dei partiti e degli uomini di governo”
“Ancora una volta – conclude Claudio Finelli, responsabile cultura di Arcigay Napoli - grazie alle urgenze dei singoli e alla sensibilità di coraggiosi rappresentanti delle istituzioni del nostro paese, assistiamo a posizioni che possono fare “scuola” in termini di civiltà e rispetto”
foto: napoli.repubblica.it