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Questo spazio permette al sito di continuare ad offrire in modo gratuito tutti i suoi contenuti!La fiaba
Domenica 16 Febbraio 2014 11:50 Scritto da Mara Menino
La notizia era arrivata nel primo pomeriggio quando, mentre era al parco a giocare, aveva trovato un misterioso volantino nascosto tra le foglie di un cespuglio. Dopo averlo raccolto senza farsi vedere, lo aveva letto apprendendo con gioia la novità prima che questi si dissolvesse nell'aria.
Non stava più nella pelle e non vedeva l'ora di dirlo anche ai suoi genitori i quali, già lo sapeva, non l'avrebbero presa sul serio, perchè certamente, quelle non erano notizie molto credibili per i grandi.
Bisogna dire però che Aurora era una bambina speciale, o meglio, lo erano i suoi amici i quali non potevano dirsi bambini come gli altri, ed in effetti non lo erano, in quanto erano dei giocattoli.
Aurora parlava spesso a mamma e papà di quello che faceva con i suoi amici e loro l'ascoltavano rapiti, ma pensavano fosse tutto frutto della fervida fantasia della loro figliola.
In realtà non lo era, là fuori da qualche parte, esisteva un mondo parallelo magico e speciale chiamato Giocolandia, dove ogni giorno c'era qualche avvenimento importante al quale Aurora partecipava entusiasta.
Tornando alla notizia di quel pomeriggio, la nostra amica aveva appreso che quella sera stessa, a mezzanotte, ci sarebbe stato un grande concerto nel bosco incantato di Giocolandia dove magici personaggi avrebbero distribuito giochi da portare nel mondo degli umani e regalare ai bimbi meno fortunati.
" Dovremo aspettare che tutti dormano così tirerò fuori la mia macchina volante ed andremo tutti insieme nel bosco incantato di Giocolandia " disse Aurora.
Erano infatti un bel gruppetto: c'era la sua bambola preferita Bamba, il suo procione di peluche Poia, quella che lei chiamava la sorella di Bamba, Bambolina, ed un bel san bernardo di peluche che si chiamava Samby.
Oltre a loro, sentendo la notizia, si precipitarono anche altri peluche come il Signor Leone, la Signora Anatra ed il Signor Asino, quindi la macchina volante era fondamentale per poter portare tutti ed arrivare in tempo.
Trascorsero la giornata nel fermento più totale contenti di poter nuovamente partire per una bella avventura.
Aurora andò poi a raccontare tutto alla mamma e il papà i quali, come sempre, si fecero due risate.
"Bene " pensò lei " Continuano a non sospettare niente " e intanto pensava di portarsi dietro dei bei sacchi colorati da riempire di giochi destinati ai bimbi meno fortunati.
Quando scese la sera tutti i giocattoli tornarono ai loro posti nella cameretta in attesa degli eventi.
"Sono così felice! " sospirava l'Anatra dallo scatolone " Le altre volte non sono potuta venire perchè c'era già troppa gente sulla macchina volante, ma stavolta potrò partecipare anch'io ad una bella festa! ".
"Già ma ora fa silenzio o ti sentiranno! " la rimproverò il procione Poia da sopra una mensola.
Aurora finì di cenare, guardò come sempre i suoi cartoni animati preferiti e poi disse di avere molto sonno e di voler andare subito a dormire.
Voleva che la mamma le leggesse una favola così era certa che si sarebbe addormentata subito anche lei!
"Evviva, tutto procede bene " pensò a quel punto la bambina.
Il problema era il papà il quale non aveva nessuna voglia di abbandonare il suo libro per mettersi a dormire.
"Dai papà vieni con noi nel lettone così mi gratti il piedino!" disse Aurora che era abituata a prendere un po' di vizi prima di addormentarsi.
Quella sera era un po' presto, ma era sicura che il papà non avrebbe resistito alla sua richiesta e sarebbe andato nel letto lo stesso.
"Allora, che succede? Dormono? Si sono decisi? " bisbigliava dalla cameretta il Signor Leone sporgendosi verso la porta per vedere meglio.
"Shhh! Sei matto! Stai fermo o ti vedranno e poi chiudi la bocca abbi un po' di pazienza ! " lo rimproverò subito il Signor Asino e così il Signor Leone controvoglia tornò al suo posto senza più fiatare.
Come aveva calcolato Aurora, dopo la lettura della fiaba ed una grattatina al suo piedino, mamma e papà dormivano come ghiri e lei poteva finalmente sgattaiolare in camera e tirare fuori dalla tasca della sua maglia la macchina volante.
All'ora stabilita Aurora prese in mano la mini auto la quale, premendo un pulsante nascosto, si mise a brillare raggiungendo così le dimensioni di una macchina normale.
I nostri amici a quel punto vi presero velocemente posto.
"Ahi! Mi hai schiacciato la coda! " brontolò il procione Poia verso Bamba che salendo non aveva fatto attenzione.
"Silenzio! " disse subito Aurora che si era già sistemata al volante mentre gli altri finivano di piazzarsi.
Finalmente partirono, o meglio, decollarono passando attraverso un buco magico che, a pochi minuti dalla mezzanotte e nei giorni stabiliti, era solito aprirsi dietro la libreria della cameretta.
Era il passaggio segreto per Giocolandia.
Volarono attraverso paesaggi incantati, con folletti, fate e stelle animate che li osservavano passare e sorridevano felici.
Ogni tanto scorgevano altre auto volanti di altri bimbi che si erano messi in viaggio anche loro con i loro giocattoli e si salutavano suonando il clacson.
Poco dopo atterrarono finalmente nel bosco di Giocolandia e rimasero sbalorditi nel vedere ciò che li circondava: dagli alberi scendevano addobbi colorati che profumavano l'aria e un' aurea rosa abbracciava tutto il paesaggio.
Piccole luci bianche e gialle rischiaravano la notte dato che per l'occasione, anche la Luna era scesa nel bosco per assistere al concerto ed ora era lì che se la chiacchierava con un vecchio trenino di legno seduto nell'erba di fianco a lei.
In mezzo al parco, proprio fra due grosse querce, c'era il grande palco sul quale una strana orchestra stava accordando gli strumenti: la rana di peluche armeggiava con la sua tromba, il soldatino di legno provava le basi della sua pianola e la piovra di gomma tamburellava la sua batteria.
Proprio di fianco al palco c'erano due grandi scatoloni di giocattoli che per ora saltellavano in trepida attesa del concerto, ma una volta finito tutto e arrivati nel mondo reale, sarebbero tornati ad essere giochi normali e avrebbero fatto compagnia ai bimbi.
C'era un gran fermento, tutti erano in cerca di un posto buono dove mettersi.
Aurora e i suoi amici decisero di piazzarsi un po' distanti perchè sapevano che da lì a poco sarebbe stato un putiferio.
"Non voglio certo che mi schiaccino i piedi come l'ultima volta! " esclamò Aurora " Mettiamoci qui vicino alla fontana così sentiremo lo stesso la musica senza essere investiti da strampalati ballerini "
Mentre si sedevano, il Signor Leone si accorse che Bamba non era ancora arrivata dopo essersi allontanata per andare a salutare una bambola che era sua amica quando erano ancora nel negozio di giocattoli.
Era già da un po' che era sparita e il Signor Leone aveva paura che si perdesse il concerto.
"Ma no, si sarà seduta con la sua amica, stai tranquillo e goditi lo spettacolo! " lo rassicurò Aurora e proprio in quel momento l'orologio di Giocolandia si mise a suonare la mezzanotte, le luci si abbassarono e un grande bagliore si levò dal palco.
Tutti incominciarono ad applaudire alzandosi in piedi mentre una musica spumeggiante si levava nell'aria e un bambino vestito da coniglio incominciava a cantare saltando da una parte all'altra.
Poco dopo tutti stavano ballando e cantando, Aurora si era messa in piedi sul bordo della fontana per vedere meglio, il Signor Asino e la Signora Anatra ballavano con capriole e piroette di ogni genere e il procione Poia con il cane Samby mimavano la piovra facendo finta di battere sui tamburi anche loro.
C'era una grande euforia, solo il Signor Leone era immobile e cercava di scrutare tra la folla sperando di individuare Bamba. Non era tranquillo, lei non si era mai allontanata per così tanto tempo dal gruppo.
Poi, tutto d'un tratto, eccola là !
Il Signor Leone, ma anche Aurora e gli altri amici non credevano ai loro occhi: Bamba era salita sul palco e stava cantando insieme al bambino vestito da coniglio!
"E' anche brava ! " esclamò la Signora Anatra e fu quello che pensarono tutti rimanendo sbalorditi dall'esibizione.
Bamba era davvero scatenata e cantava in perfetta armonia con il bambino vestito da coniglio.
Poi Aurora decise di richiamarla all'ordine, si avvicinò al palco e la fece scendere.
"Basta Bamba sei ancora troppo piccola per fare tutto lo spettacolo! " le disse e la bambola, un po' a malincuore, tornò al suo posto insieme agli altri che si congratularono con lei. Era davvero felice.
Di lì a poco il concerto volse al termine e tanti folletti incominciarono a distribuire i giocattoli che euforici si lanciavano tra le braccia dei bambini che li avrebbero portati nel mondo reale.
Anche Aurora ne prese diversi e li fece sistemare nei suoi sacchi colorati.
Le luci piano, piano si spensero e la folla si disperse.
L'allegra banda di amici corse alla macchina volante e dopo essersi sistemata tornò finalmente a casa canticchiando per tutto il tragitto.
Era notte inoltrata quando arrivarono nella cameretta, il passaggio dietro la libreria si chiuse, la macchina tornò nella tasca di Aurora e i giochi presero i loro posti.
"Buona notte amici miei anche questa è stata una fantastica serata grazie di essere venuti con me" disse Aurora infilandosi nel letto.
"Buona notte Aurora siamo stati felici stasera, alla prossima avventura!" risposero i giochi in coro, poi tutto tornò immobile, calò il silenzio e la notte lasciò spazio ai sogni, ma di sicuro nessuno era all'altezza di quello che avevano appena vissuto.