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Il concetto di democrazia relativa della sinistra. Il delirio di Arsor Rosa su Il Manifesto

Creato il 15 aprile 2011 da Iljester

Il concetto di democrazia relativa della sinistra. Il delirio di Arsor Rosa su Il ManifestoOrmai è noto a tutti il corsivo di Asor Rosas su Il Manifesto. I passaggi cruciali del suo antiberlusconismo sono stati isolati e sottolineati da Giuliano Ferrara nella puntata di Qui Radio Londra e nei corsivi su Il Giornale e Il Foglio. Il professore Alberto Asor Rosas ha le idee molto chiare in ordine all’eliminazione politica di Berlusconi e al ripristino – secondo la sua personale visione della democrazia – del gioco democratico. Se avete stomaco, come lo avuto io, leggete pure il passaggio clou del suo delirante corsivo:

…Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l’autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall’alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d’emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato, congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d’autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d’interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l’Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale…

Pauroso. Pauroso e pericoloso. In altre parole, secondo questa prospettiva, dovrebbe essere compiuto un colpo di Stato che ripristini la democrazia, così come la intende Asor Rosa. Una democrazia dove l’avversario politico viene eliminato dal gioco democratico non già dagli elettori tramite una normale elezione, bensì tramite un’azione anticostituzionale che promana dall’alto, da una non meglio precisata autorità, con l’aiuto delle forze dell’ordine.
Il delirio dell’articolo ve lo risparmio su questo blog, ma potete leggerlo tranquillamente su Il Manifesto, che eccezionalmente vi linko, anche perché è utile leggere i commenti, molti dei quali non sono certo lusinghieri per questo infelice corsivo.
Ciò detto, comunque v’è da ribadire che non c’è nulla di nuovo sotto i cieli della democrazia italiana così come è intesa dalla sinistra. E cioè una democrazia relativa, che va bene solo e se garantisce ai suoi esponenti la vittoria perenne alle elezioni democratiche. A tal proposito, un mio amico, parlando appunto di democrazia, disse che nel momento in cui una parte del gioco democratico non accetta l’altra parte, e dunque la sua vittoria elettorale, fondamentalmente non accetta il gioco democratico. In altre parole, se io non accetto che l’avversario – in base a un responso elettorale – possa governare il mio paese, è come se non stessi accettando lo stesso meccanismo democratico che lo ha portato a quelle precise responsabilità. Posso pure contestare nel merito le sue decisioni, ma non posso e devo contestare il modo con il quale egli è arrivato a prendere quelle decisioni. Altrimenti, evidenzio un vizio: la mia incapacità di accettare la democrazia.
Ebbene, nel corsivo di Asor Rosas, pare sia questo il sentimento che emerge. Dietro le parole di «gruppo affaristico-delinquenziale» che «ha preso il potere», si nasconde la non accettazione del gioco democratico; la non accettazione dell’idea che la democrazia abbia un chiaro e inequivocabile significato: che chi vince governa e fa le leggi che ritiene giuste, e l’opposizione si oppone e prepara la propria possibile riscossa. Questa è democrazia. Questo è il modo corretto per arrivare a governare. Gli altri metodi sono illegittimi, e persino pericolosamente illegali. Sospendere d’imperio il meccanismo democratico pur di eliminare politicamente l’avversario politico, per poi ripristinarlo (?) a proprio uso e consumo ideologico, è oltremodo violativo del patto fondante una comunità ed è profondamente dispregiativo dei principi costituzionali e della volontà popolare.
Credo che la sinistra debba rassegnarsi. Berlusconi governerà finché avrà dalla sua la maggioranza del Parlamento, e finché gli elettori continueranno a dargli fiducia e votarlo per amministrare il paese. Ed è giusto che così sia. Quando questa fiducia verrà meno, allora la sinistra potrà aspirare a prendere in mano le redini dell’Italia, e sempre che gli italiani non decidano per un altra forza politica, come è nel loro diritto di sovrani. Diversamente attenda il suo turno e cerchi di conquistare la fiducia nel modo corretto e non tramite la teorizzazione di autoritarismi paternalisti. Perché di nuovi fascismi che salvano la Patria non ne abbiamo proprio alcun bisogno…


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