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Il Congresso Usa ha in prestito dalla Fondazione Buffett temporaneamente l'archivio di Rosa Parks

Creato il 23 febbraio 2015 da Marianna06

 

 

Rosa_Parks

 

Rosa Parks, per chi non lo sapesse, era una giovane sarta dell’Alabama che, con un gesto molto azzardato per il suo tempo e per il suo contesto, diede l’avvio inconsapevolmente a quella lotta non violenta per il rispetto dei diritti civili della popolazione di colore, di cui fu poi instancabile portabandiera Martin Luther King.

Ella, nel 1955, rifiutò di cedere il posto in autobus ad un bianco, consuetudine scontata in uno degli Stati  tra i più razzisti  degli Usa.

Naturalmente Rosa, da quel momento in avanti, non ebbe più una vita tranquilla e perse persino il proprio posto di lavoro.

Inizia per lei, tuttavia, ed è cosa questa decisamente molto più importante, un impegno politico serio di cui testimonia ampiamente quello che oggi è il suo archivio.

Custodito nella sua casa di Detroit dopo la sua morte,che è avvenuta nel 2005, è ora proprietà della Fondazione Buffet, che lo ha affidato alla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti per un periodo di dieci anni in modo che studiosi e pubblico possano in tutta tranquillità accedere alle carte.

Si tratta di  materiale decisamente prezioso per comprendere non solo appieno la personalità  della Parks ma per studiare al contempo il periodo storico degli anni di lotte contro un regime a tutti gli effetti segregazionista.

Perché gli Usa sono stati anche quello. E, in parte, in certe realtà, purtroppo lo sono tuttora.

Infatti, la scoperta interessante, per chi ha avuto modo di avvicinarsi al materiale dell’archivio, è che Rosa, considerata una donna politicamente pacata, pare (e la cosa meraviglia fino ad un certo punto conoscendo il volto autentico del liberismo americano) abbia sostenuto negli anni ’60 anche il movimento di Malcom X e delle cosiddette Pantere nere.

 

                                      a cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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