Alessandro Sallusti lo ha detto chiaro e tondo: “Dopo la tragicommedia al Senato, imploro la Camera di stare lontana dal tema: non peggioriamo la situazione della categoria, perché non ho chiesto nessun aiuto”. È successo che, nell’Aula diPalazzo Madama, è passato un emendamento leghista (sostenuto dall’Api di Rutelli - incazzato soprattutto con Vauro che lo disegna sempre come un impotente matricolato), che riconferma la galera per i giornalisti che diffamano. Il tutto si è consumato a voto segreto, con i “malpancisti forcaioli”, come li ha definiti la Fnsi, “che dietro il muretto a secco del voto segreto, hanno scritto una pagina vergognosa votando la reintroduzione del carcere per i giornalisti... La legge in discussione sulla modifica delle norme per i reati a mezzo stampa, a questo punto è totalmente in contrasto con la giurisprudenza europea”. Che i leghisti ce l’abbiano con la stampa, lo si poteva anche immaginare, ma Rutelli, il Francesco Bellicapelli, che diavolo c’entra? In un post scritto qualche tempo fa, quando si è ventilata la possibilità che il direttore del Giornale finisse in galera, abbiamo affrontato il tema di sfuggita, ripromettendoci di tornarci con maggiore calma. Ora, il rischio che per aver diffuso una notizia (da verificare se sia diffamatoria o no), un giornalista possa arrivare a farsi un anno di galera o sganciare da 5000 a 50mila euro, ci sembra un assurdo tutto italiano che non ha riscontri in nessun’altra parte del mondo libero. Il bavaglio c’è, la volontà di zittire c’è, il vezzo di tenere sotto controllo politico l’informazione anche. Dall’altra parte è vero che non tutti i colleghi possono vantarsi di avere l’onestà intellettuale per fare un mestiere che ne esige a iosa, ma da qui alla galera ce ne corre! Il fatto che non ci sentiamo “tutti Sallusti”, c’entra una mazza con San Vittore. Magari conSan Cristoforo sì. Lui traghettava anime noi notizie.
Il Consiglio di Stato boccia ancora il Governo sull’Imu alla Chiesa. Al Senato passa l’emendamento per il carcere duro ai giornalisti diffamatori.
Creato il 14 novembre 2012 da Massimoconsorti @massimoconsortiAlessandro Sallusti lo ha detto chiaro e tondo: “Dopo la tragicommedia al Senato, imploro la Camera di stare lontana dal tema: non peggioriamo la situazione della categoria, perché non ho chiesto nessun aiuto”. È successo che, nell’Aula diPalazzo Madama, è passato un emendamento leghista (sostenuto dall’Api di Rutelli - incazzato soprattutto con Vauro che lo disegna sempre come un impotente matricolato), che riconferma la galera per i giornalisti che diffamano. Il tutto si è consumato a voto segreto, con i “malpancisti forcaioli”, come li ha definiti la Fnsi, “che dietro il muretto a secco del voto segreto, hanno scritto una pagina vergognosa votando la reintroduzione del carcere per i giornalisti... La legge in discussione sulla modifica delle norme per i reati a mezzo stampa, a questo punto è totalmente in contrasto con la giurisprudenza europea”. Che i leghisti ce l’abbiano con la stampa, lo si poteva anche immaginare, ma Rutelli, il Francesco Bellicapelli, che diavolo c’entra? In un post scritto qualche tempo fa, quando si è ventilata la possibilità che il direttore del Giornale finisse in galera, abbiamo affrontato il tema di sfuggita, ripromettendoci di tornarci con maggiore calma. Ora, il rischio che per aver diffuso una notizia (da verificare se sia diffamatoria o no), un giornalista possa arrivare a farsi un anno di galera o sganciare da 5000 a 50mila euro, ci sembra un assurdo tutto italiano che non ha riscontri in nessun’altra parte del mondo libero. Il bavaglio c’è, la volontà di zittire c’è, il vezzo di tenere sotto controllo politico l’informazione anche. Dall’altra parte è vero che non tutti i colleghi possono vantarsi di avere l’onestà intellettuale per fare un mestiere che ne esige a iosa, ma da qui alla galera ce ne corre! Il fatto che non ci sentiamo “tutti Sallusti”, c’entra una mazza con San Vittore. Magari conSan Cristoforo sì. Lui traghettava anime noi notizie.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il referendum non risolve l’insolvenza, il popolo greco deve sapere la verità
Tutta la verità, nient’altro che la verità. Non ci sta ad incassare le accuse del duo Tsipras/Varoufakis e passa al contrattacco Juncker, si rivolge alla... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Blogaccio
SOCIETÀ -
La seconda ondata
Intervista di Peter Jellen. della Rivista Online "Telepolis", a Robert Kurz, del 18 e 19 luglio del 2010 Peter Jellen: Mr. Kurz, negli ultimi tre anni, la... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Francosenia
CULTURA, OPINIONI, SOCIETÀ -
“Hic Rhodus, hic salta” – Grecia, Tsipras e la democrazia col culo del popolo
Il titolo dell’Huffington Post del 28/06/2015 “Hic Rhodus, hic salta” [“Qui [è] Rodi, salta qui”. Il senso traslato è “Dimostraci qua e ora le tue affermazioni”. Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Carusopascoski
OPINIONI, SOCIETÀ -
Il controverso caso del dott. Andolina
É di pochi giorni fa la notizia (qui, dal sito de La Stampa) dell'arresto del medico triestino Marino Andolina, nell'ambito di un'inchiesta della Procura della... Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Gaetano61
SOCIETÀ -
Ad un passo dalla guerra – scenari di guerra nei cieli di Ustica
I-Tigi siamo noi, ogni volta che siamo in volo – racconta Marco Paolini nel suo monologodedicato alla tragedia del volo Bologna Palermo, Ustica. La storia del... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Funicelli
SOCIETÀ -
Il doppio fronte operativo in Afghanistan. Al via “Azm” la nuova offensiva di...
di Claudio Bertolotti scarica la pubblicazione completa CeMiSS OSS 3/2015 (articolo pp. 114-128) ISBN 978-88-99468-06-04 Claudio Bertolotti warns us of the IS... Leggere il seguito
Il 27 giugno 2015 da Asa
POLITICA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ