La ricerca è stata effettuata su 198 studenti universitari e 96 barman professionisti a cui sono state offerte bevande alcoliche ed analcoliche in bicchieri di diverse forme ed è stato misurato il tempo impiegato a terminarle.
Secondo i ricercatori questa differenza è dovuta al fatto che quando si beve il cervello prende come riferimento la metà del bicchiere per sapere a che punto della consumazione si trova. Utilizzando bicchieri dritti il cervello riesce a stabilire correttamente la metà e di conseguenza si beve tutto il contenuto in modo uniforme, con bicchieri curvi invece la metà non viene visualizzata correttamente e si beve in modo più rapido.
Questo modo di agire del cervello sembra una conseguenza di una caratteristica del pensiero infantile scoperta da Jean Piaget per cui si tende a prendere come riferimento le caratteristiche più rilevanti degli oggetti secondo le nostre percezioni e non vengono prese in considerazione quelle che hanno rilevanza intrinseca.
Questa caratteristica sembra si ripresenti anche nel cervello adulto e mostra come spesso prendiamo decisioni in base a dei meccanismi automatici che, se in alcuni casi ci rendono meno gravosi dei compiti, spesso finiscono per trarci in errore.
Ma la cosa più importante è che i risultati dello studio, se confermati, potranno aiutare la lotta all'abuso di alcol.