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Il Conte di Montecristo:La trasformazione di un uomo consumato dalla vendetta

Creato il 15 luglio 2014 da Lucia Savoia
"Mercedes!" Ripetè Montecristo "Mercedes! Ebbene sì, voi avete ragione, questo nome è dolce ancora da pronunciare, ed ecco la prima volta, dopo lunghi anni, che risuona chiaro sulle mia labbra. Ah, Mercedes! Il vostro nome io l'ho pronunciato coi sospiri della malinconia, coi gemiti del dolore, colla rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, attrappito sulla paglia della mia cella; l'ho pronunciato divorato dal caldo, l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del carcere. Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi, perché ho sofferto per quattordici anni: per quattordici anni ho pianto, ho maledetto. Ora, io ve lo ripeto Mercedes, bisogna ch'io mi vendichi!"

Il Conte di Montecristo è uno dei romanzi più complessi e intricati del celebre Alexander Dumas: avvincente, avventuroso, metamorfico e difficilmente interpretabile.

film
La vicenda si apre con la storia di Edmondo Dantes, marinaio della nave Pharaon dell'armatore Morrel, in procinto di ricevere la promozione a capitano. Innamorato follemente della bella catalana Mercedes, con la quale dovrà sposarsi, Edmondo trascorre la sua esistenza tra la stima degli amici e l'amore dei familiari, nella semplicità e nell'idealismo che lo caratterizzano. l'Invidia e la cattiveria, di cui è circondato a causa del suo successo, gli procurerà la rovina: il giovane verrà incarcerato nel castello d'If per 14 anni, accusato di aver tramato prima contro Napoleone e poi contro l'imperatore Luigi XVIII.
Improvvisamente la pacatezza idilliaca del romanzo viene sconvolta; senza preavviso Edmondo viene catapultato nelle squallide prigioni di un castello, in cui scappare è impossibile. Solo, senza alcuna colpa, ignorando l'identità dei colpevoli che lo hanno incastrato, Dantes trascorre lunghi anni cercando di resistere alla durezza di quella ingiusta prigionia, fino a quando, grazie all'aiuto di Faria, suo fedele amico di cella, riuscirà a ritrovare la libertà. E' il momento della vendetta:
Tra quelle mura squallide e muffite Edmondo Dantes, così giusto e idealista, trova la morte; al suo posto un altro uomo cresce e prende forma nella sua anima, un uomo crudele, deciso, furbo e senza scrupoli, pronto a consumare la sua vendetta: Il Conte di Montecristo. 
Il Conte di Montecristo:La trasformazione di un uomo consumato dalla vendettaScappato dalla prigione diventato ricchissimo per aver trovato un tesoro proprio sull'omonima isola di Montecristo, Edmondo passerà altri dieci anni a cercare i colpevoli della sua rovina e ad affinare la vendetta. Senza alcun rimpianto il marinaio può abbandonare la sua vecchia identità giovanile, sepolta sulle spiagge della Catalogna, e abbracciare un nuovo destino, fatto di ricchezze e raffinatezze di ogni genere, affiancato esclusivamente da compagni fedeli che lo aiuteranno a vendicarsi degli ignobili colpevoli. Solo l'immagine di Mercedes continua a perseguitarlo e a tormentarlo, come un fantasma di un passato che Dantes non riesce a dimenticare, che non può e non vuole dimenticare, e che tornerà a tormentare lo stesso Montecristo, spingendolo per anni a perseguitare l'idea della vendetta. Ogni altro sentimento è obliato dall'odio, dal desiderio di vendicarsi su coloro che lo hanno rovinato: non c'è spazio per un nuovo amore, non c'è spazio per altre amicizie, non c'è alcun desiderio di ricominciare una nuova vita fatta di lusso e ricchezze: resta solo un folle e cieco desiderio di vendetta.  Dopo mille peregrinazioni, in cui Montecristo cambierà spesso identità, (come Sinbad il marinaio e l'abate Busoni e Lord Wilmore), il Conte tornerà a Parigi, per l'ultimo capitolo dell sua vita: Fernand Mondego, lo sposo di Mercedes, e il barone Danglars verranno finalmente screditati e perderanno tutte le fortune acquisite in ventiquattro anni di ingiustizie. Montecristo non rivelerà mai la sua vera identità ai colpevoli, tutto accade per eventi fortuiti, coincidenze messe in moto scaltramente dalla sua abilità. Soltanto Mercedes non ignora chi sia quel conte così raffinato e austero, rivedendo in lui l'uomo che aveva tanto amato in gioventù e da cui era stata separata: Edmundo Dantès è ancora vivo agli occhi della donna.
Turner

Il romanzo di Dumas è andato incontro a molte critiche per l'eccessiva lunghezza, per l'innaturale trasformazione di alcuni capitoli, non a caso  per Stevenson:

"La prima parte di Montecristo, fino alla scoperta del tesoro, è un pezzo perfetto di racconto a effetto; non c'è mai stato un uomo che abbia partecipato a queste commoventi avventure senza un fremito. Il seguito non è che il dilungarsi di un errore, cupo, sanguinoso, innaturale e stupido; ma quanto a questi primi capitoli, non credo esista un altro volume nel quale si possa respirare la stessa inconfondibile atmosfera di romanzo" .
Turner
Nella seconda parte il romanzo scorre così velocemente che è quasi impossibile percepire ogni dettaglio, eppure sono proprio quei piccoli accidenti a collegare le infinite coincidenze che Montecristo mette in atto per completare il suo piano.Inoltre il quadro socio-storico forse è la componente di maggiore rilievo: la facilità del guadagno, dello sperpero di danaro, delle corse irrefrenabili per la scala sociale di affaristi spregiudicati che, grazie ad amicizie di qualità e agganci politici, erano riusciti a raggiungere un'elevata posizione sociale; quindi il precipizio in cui piombavano tante improvvise fortune finanziarie: questa la vera sostanza del romanzo. Sicuramente il romanzo pecca di qualche difetto di scrittura, ma resta una delle storie dei più appassionanti e avvincenti della letteratura.

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