Il contratto autonomo di garanzia

Creato il 21 dicembre 2010 da Mutuonews

Quando si chiede un finanziamento, il creditore, di norma, esige che il debitore ponga delle garanzie in modo tale che se il debitore stesso non riesce a far fronte ai propri impegni contrattuali, il creditore può rivalersi su di un bene; in questo caso si ha una garanzia reale o altrimenti, può chiedere l’adempimento degli obblighi contrattuali ad un terzo soggetto che si è impegnato in tal senso, il garante.

In quest’ultimo caso siamo in presenza di una garanzia cosiddetta personale; tra queste, spiccano il contratto di fideiussione e il contratto autonomo di garanzia.

In un sistema economico imperniato sull’esigenza del creditore di poter veder soddisfatte le sue ragioni nel minor tempo possibile, si è fatto largo il contratto autonomo di garanzia, è un contratto atipico (atipico vuol dire che il codice non appronta una specifica disciplina)con il quale un soggetto,il garante, si obbliga ad adempiere una sua obbligazione che non è quella del debitore; in sostanza vi sono due contratti: il primo, di finanziamento ed un secondo con il quale il garante si obbliga con il creditore del primo contratto a versare una certa somma al verificarsi di una condizione specificata nel contratto.

La condizione è per esempio, l’inadempimento del debitore al verificarsi del quale, il creditore vede soddisfatte le sue ragioni grazie al contratto autonomo di garanzia.

L’esame complessivo delle dinamiche contrattuali intercorse tra creditore, debitore e il terzo garante consente di comprendere se si è in presenza di un contratto autonomo di garanzia.

Il contratto autonomo di garanzia presenta delle insidie per il garante e cioè per il soggetto che stipula un contratto con il creditore impegnandosi a pagare una certa somma; infatti, essendo un contratto autonomo rispetto a quello del creditore con il debitore, si può verificare la seguente situazione: il contratto di finanziamento tra creditore e debitore risulta per esempio nullo perchè il creditore ha violato delle norme, o non si è comportato correttamente, in questo caso il garante in teoria, deve comunque versare la somma di denaro proprio in virtù del fatto che il contratto che ha stipulato con il creditore è autonomo rispetto a quello “principale”.

Per ovviare a questi inconvenienti, la giurisprudenza ha stabilito che il garante può rifiutarsi di pagare se il creditore abbia assunto comportamenti scorretti o se il contratto tra creditore e debitore è nullo.

La normativa sul contratto autonomo di garanzia è in continua evoluzione, ragion per cui il garante, il creditore e il debitore devono leggere attentamente il contratto per evitare di trovarsi di fronte a situazioni impreviste e nocive dei rispettivi interessi.