Oggi mi è capitato di imbattermi in questa famosa frase di Friedrich Hölderlin “Là dove c’è pericolo, cresce anche ciò che salva” e non ho potuto fare a meno di riflettere sul potere salvifico della paura.La paura è quel campanello d’allarme che ti fa prendere coscienza dei tuoi limiti di fronte alla realtà, l’attimo in cui scegli se affrontare un rischio o sottrarti.Il coraggio pertanto non ha niente a che vedere con l’assenza di paura. Chi non ha paura è incosciente e si espone agli eventi, chi ha paura invece valuta gli eventi e, se decide di andare oltre i propri limiti lo fa per mettersi alla prova, consapevolmente.Chi si fa guidare solo dalla paura vive come imprigionato, privato della gioia di sfidarsi, di andare oltrei propri limiti.Io mi considero una donna coraggiosa seppure tra mille paure. Dalle paure ho tratto certamente consapevolezza, ma la voglia di crescere, di conoscermi e di migliorarmi mi ha sempre offerto un buon motivo per sfidarmi ed osare. Perciò, quando ho dovuto affrontare i miei demoni e i miei limiti, l’ho fatto ad occhi aperti, nella consapevolezza dei rischi ma anche con la determinazione di chi si è allenato ad affrontare le eventuali “discese ardite e le risalite” come cantava Battisti.C’è una frase molto bella del poeta persiano Saadi di Shirāz che dice "se il tuffatore pensasse sempre allo squalo, non metterebbe mai le mani sulla perla".Ebbene, se c’è una cosa di cui posso andare fiera è che non ho molti rimpianti, anzi pochissimi, perché ho sempre avuto il coraggio di tuffarmi per conquistare una perla....Certo, a volte non sarà stata proprio una perla, altre volte non ci sarò riuscita, ma ho sempre provato a tuffarmi!
Oggi mi è capitato di imbattermi in questa famosa frase di Friedrich Hölderlin “Là dove c’è pericolo, cresce anche ciò che salva” e non ho potuto fare a meno di riflettere sul potere salvifico della paura.La paura è quel campanello d’allarme che ti fa prendere coscienza dei tuoi limiti di fronte alla realtà, l’attimo in cui scegli se affrontare un rischio o sottrarti.Il coraggio pertanto non ha niente a che vedere con l’assenza di paura. Chi non ha paura è incosciente e si espone agli eventi, chi ha paura invece valuta gli eventi e, se decide di andare oltre i propri limiti lo fa per mettersi alla prova, consapevolmente.Chi si fa guidare solo dalla paura vive come imprigionato, privato della gioia di sfidarsi, di andare oltrei propri limiti.Io mi considero una donna coraggiosa seppure tra mille paure. Dalle paure ho tratto certamente consapevolezza, ma la voglia di crescere, di conoscermi e di migliorarmi mi ha sempre offerto un buon motivo per sfidarmi ed osare. Perciò, quando ho dovuto affrontare i miei demoni e i miei limiti, l’ho fatto ad occhi aperti, nella consapevolezza dei rischi ma anche con la determinazione di chi si è allenato ad affrontare le eventuali “discese ardite e le risalite” come cantava Battisti.C’è una frase molto bella del poeta persiano Saadi di Shirāz che dice "se il tuffatore pensasse sempre allo squalo, non metterebbe mai le mani sulla perla".Ebbene, se c’è una cosa di cui posso andare fiera è che non ho molti rimpianti, anzi pochissimi, perché ho sempre avuto il coraggio di tuffarmi per conquistare una perla....Certo, a volte non sarà stata proprio una perla, altre volte non ci sarò riuscita, ma ho sempre provato a tuffarmi!