Il Golfo di Napoli è uno dei tratti marittimi più ricchi del Mediterraneo, che rischia però di perdere la sua esclusiva ricchezza. Stiamo parlando del Corallo Rosso, il prezioso tesoro che anima i fondali di Procida e Ischia e che da tempo viene deturpato da reti abbandonate. A denunciare e ad immortalare in alcune foto lo stato in cui versano i coralli è stato Edoardo Ruspantini, il quale su Iups.it ha scritto un reportage intitolato “In pericolo il Corallo del Golfo di Napoli”.
Nonostante la zona sia tutelata dall’Area Marina Protetta, decine di metri di reti abbandonate o dimenticate da mesi dai pescatori intrappolano le rocce e intere colonie di corallo rosso, molte delle quali si sono purtroppo spezzate o danneggiate. Ma non finisce qui, perché ad aggravare la situazione ci pensano coloro che saccheggiano il corallo per rivenderlo ad ogni costo al mercato nero: “Il prelievo del Corallo rosso – scrive Ruspantini – oltre ad essere un reato, oltre a causare un danno ambientale rilevante, è gravissimo anche perché a valle, necessariamente, si svolgono attività di lavorazione e commercializzazione parimenti illecite. Quando queste attività si svolgono nel cuore di una AMP protetta ci troviamo di fronte ad una vera e propria sfida dell’illegalità alle leggi e quindi alle regole che sono alla base della convivenza civile”.
E’ proprio con queste foto che Ruspantini spera di incoraggiare tutti a diffondere la conoscenza e la tutela dell’oro rosso: “Spero che, oltre alle parole che sono state abbondantemente spese nell’ambiente in questi ultimi due anni per lo specifico problema del Corallo, le immagini che pubblichiamo oggi siano di impatto sufficiente per smuovere i fotografi e gli operatori subacquei e le autorità scientifiche nella denuncia, e gli Enti di tutela e di controllo a collaborare per fare qualcosa di incisivo, subito”.