Comunemente si pensa che, il sesto Chakra, abbia la facoltà di farci vedere le auree, gli spiriti e, quando si apre, ci permette di sperimentare una sensazione di luce o spaziosità all’interno della testa, contemporaneamente ad un senso di calore sulla fronte. Grandi maestri, mistici, yogi e scuole esoteriche, hanno sottolineato l’importanza dell’apertura del terzo occhio inventando metodi per aprirlo, i quali potrebbero rivelarsi pericolosi per chi non ha ottenuto prima un equilibrio nei Corpi Sottili sottostanti; se così fosse si aprirebbe spontaneamente senza la necessità di tecniche-shock. Il sesto Chakra viene denominato terzo occhio per il semplice motivo che ci permette di vedere oltre ciò che si può vedere con gli occhi fisici e, nella cultura indiana in particolar modo, ha assunto un importanza capitale tant’è che molte donne indù portano abitualmente una goccia rossa sulla fronte, ottenuta da un miscuglio di erbe. Un’altra cerimonia molto importante è il pellegrinaggio annuale dal proprio guru, in cui il devoto tocca i piedi del maestro ed esso il terzo occhio del discepolo, così da creare un cerchio di energia in grado di far espandere la Coscienza del discepolo stesso nel Corpo Super-Spirituale, allo scopo di dargli “un assaggio” di uno stato di consapevolezza elevato e farlo accedere ad una conoscenza infinita quanto eterna. La visione interiore, però, è il fine principale dell’espansione di Coscienza in questo Corpo, che permette la percezione del movimento del proprio flusso energetico, dei Chakra, dei Corpi Sottili e l’osservazione di se stessi da fuori, una visione oggettiva - disidentificata - di ciò che accade. Contrariamente a quanto si pensa il terzo occhio non è mai realmente chiuso, anche se di solito funziona ad un livello molto inferiore da quello potenziale, tuttavia, ogni volta che si esercita la memoria visiva di qualche situazione passata, lo si sta effettivamente utilizzando. L’esperienza più importante legata al Corpo Super-Spirituale non è la vista di una dimensione più elevata, ma quella della pura consapevolezza, ovvero, come spiegato in precedenza, lo stato in cui si è in grado di avere una visione oggettiva delle cose, disidentificata dall’Ego (prospettiva individuale o soggettiva). In questo stato di Coscienza si riesce ad essere testimoni di se stessi, osservare i propri pensieri, sentimenti, emozioni e stati d’animo, senza identificarci con l’oggetto osservato, bensì alzandone le vibrazioni in modo da purificare queste energie. La simbiosi con questo Corpo Metafisico è ciò che in oriente viene chiamato “essere testimone”, questo non solo ci conduce a stati di Coscienza più elevati, ma è l’essenza stessa della libertà spirituale. Espandere la consapevolezza in questo Corpo si traduce nella capacità di vedere la vita da una più ampia ed elevata prospettiva, preparando il terreno per la realizzazione ultima della Coscienza. La meditazione, intesa come l’arte di essere testimoni di sé stessi, è il modo più veloce e meno pericoloso di ottenere l’espansione nel Corpo Super-Spirituale. L’anatomia di questo Corpo è piuttosto difficile da spiegare, in quanto ha la caratteristica della non località, ma ciò che si può dire con assoluta certezza è che si tratta di un energia sottile che è il fulcro della consapevolezza. In tale contesto è da identificarsi la Coscienza Solare, di cui tutti siamo portatori, da noi denominata anche Atoniana - da Aton, divinità solare dell’Antico Egitto - la quale, essendo la primordiale forma energetica maschile, costituisce il collante universale del Tutto. Questo Corpo, utilizzato attraverso l’auto-osservazione, agisce da trasformatore per i Corpi Sottili sottostanti, in altre parole, tramite l’espansione della Coscienza è possibile aumentare le vibrazioni di ciò che si osserva purificando l’energia, trasformando quella grezza (come quella del Corpo Emotivo e del Corpo della Personalità) in energia pura (rispettivamente energia animica e Super-Spirituale). Attraverso questo Corpo si ricerca il divino mediante la consapevolezza, così lo percepiamo e riconosciamo questa come elemento essenziale della nostra stessa Coscienza. Espandendoci si ottiene la profonda comprensione, molto vicina a quella più elevata, che l’esistenza e la Coscienza Umana hanno lo stesso contenuto intrinseco. Per concludere: quando ci si espande nel Corpo Super-Spirituale percepiamo noi stessi come consapevolezza senza limiti, non focalizzando uno specifico aspetto piuttosto che un altro, ci sentiamo pura luce, espansa dal Corpo Fisico fino al Corpo Super-Spirituale stesso ed illuminiamo ogni cosa si trovi in questo “spazio”.
Comunemente si pensa che, il sesto Chakra, abbia la facoltà di farci vedere le auree, gli spiriti e, quando si apre, ci permette di sperimentare una sensazione di luce o spaziosità all’interno della testa, contemporaneamente ad un senso di calore sulla fronte. Grandi maestri, mistici, yogi e scuole esoteriche, hanno sottolineato l’importanza dell’apertura del terzo occhio inventando metodi per aprirlo, i quali potrebbero rivelarsi pericolosi per chi non ha ottenuto prima un equilibrio nei Corpi Sottili sottostanti; se così fosse si aprirebbe spontaneamente senza la necessità di tecniche-shock. Il sesto Chakra viene denominato terzo occhio per il semplice motivo che ci permette di vedere oltre ciò che si può vedere con gli occhi fisici e, nella cultura indiana in particolar modo, ha assunto un importanza capitale tant’è che molte donne indù portano abitualmente una goccia rossa sulla fronte, ottenuta da un miscuglio di erbe. Un’altra cerimonia molto importante è il pellegrinaggio annuale dal proprio guru, in cui il devoto tocca i piedi del maestro ed esso il terzo occhio del discepolo, così da creare un cerchio di energia in grado di far espandere la Coscienza del discepolo stesso nel Corpo Super-Spirituale, allo scopo di dargli “un assaggio” di uno stato di consapevolezza elevato e farlo accedere ad una conoscenza infinita quanto eterna. La visione interiore, però, è il fine principale dell’espansione di Coscienza in questo Corpo, che permette la percezione del movimento del proprio flusso energetico, dei Chakra, dei Corpi Sottili e l’osservazione di se stessi da fuori, una visione oggettiva - disidentificata - di ciò che accade. Contrariamente a quanto si pensa il terzo occhio non è mai realmente chiuso, anche se di solito funziona ad un livello molto inferiore da quello potenziale, tuttavia, ogni volta che si esercita la memoria visiva di qualche situazione passata, lo si sta effettivamente utilizzando. L’esperienza più importante legata al Corpo Super-Spirituale non è la vista di una dimensione più elevata, ma quella della pura consapevolezza, ovvero, come spiegato in precedenza, lo stato in cui si è in grado di avere una visione oggettiva delle cose, disidentificata dall’Ego (prospettiva individuale o soggettiva). In questo stato di Coscienza si riesce ad essere testimoni di se stessi, osservare i propri pensieri, sentimenti, emozioni e stati d’animo, senza identificarci con l’oggetto osservato, bensì alzandone le vibrazioni in modo da purificare queste energie. La simbiosi con questo Corpo Metafisico è ciò che in oriente viene chiamato “essere testimone”, questo non solo ci conduce a stati di Coscienza più elevati, ma è l’essenza stessa della libertà spirituale. Espandere la consapevolezza in questo Corpo si traduce nella capacità di vedere la vita da una più ampia ed elevata prospettiva, preparando il terreno per la realizzazione ultima della Coscienza. La meditazione, intesa come l’arte di essere testimoni di sé stessi, è il modo più veloce e meno pericoloso di ottenere l’espansione nel Corpo Super-Spirituale. L’anatomia di questo Corpo è piuttosto difficile da spiegare, in quanto ha la caratteristica della non località, ma ciò che si può dire con assoluta certezza è che si tratta di un energia sottile che è il fulcro della consapevolezza. In tale contesto è da identificarsi la Coscienza Solare, di cui tutti siamo portatori, da noi denominata anche Atoniana - da Aton, divinità solare dell’Antico Egitto - la quale, essendo la primordiale forma energetica maschile, costituisce il collante universale del Tutto. Questo Corpo, utilizzato attraverso l’auto-osservazione, agisce da trasformatore per i Corpi Sottili sottostanti, in altre parole, tramite l’espansione della Coscienza è possibile aumentare le vibrazioni di ciò che si osserva purificando l’energia, trasformando quella grezza (come quella del Corpo Emotivo e del Corpo della Personalità) in energia pura (rispettivamente energia animica e Super-Spirituale). Attraverso questo Corpo si ricerca il divino mediante la consapevolezza, così lo percepiamo e riconosciamo questa come elemento essenziale della nostra stessa Coscienza. Espandendoci si ottiene la profonda comprensione, molto vicina a quella più elevata, che l’esistenza e la Coscienza Umana hanno lo stesso contenuto intrinseco. Per concludere: quando ci si espande nel Corpo Super-Spirituale percepiamo noi stessi come consapevolezza senza limiti, non focalizzando uno specifico aspetto piuttosto che un altro, ci sentiamo pura luce, espansa dal Corpo Fisico fino al Corpo Super-Spirituale stesso ed illuminiamo ogni cosa si trovi in questo “spazio”.
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