Nei giorni scorsi avevamo parlato di possibilità di anticipare la ripresa dell’economia del comparto produttivo, analizzando la convenienza o meno di ingrossare il magazzino per risparmiare sui possibili aumenti di prezzo delle materie prime.
Ma cosa conviene fare?
Certo il risparmio ci può essere ma poi bisogna considerare altri fattori:oneri finanziari, liquidità , potere di acquisto, dilazione pagamenti, ecc.
Proviamo a ragionare da un punto di vista prettamente teorico e logico.
In ogni caso troppo materie prime in magazzino costano in termini di liquidità. Inoltre le materie prime se lasciate per lungo tempo in magazzino possono anche rischiare di subire fenomeni di danneggiamento o diventare obsoleti.
Cosa succede invece in caso di scarso magazzino? A quali rischi si incorre? Beh ci possono sicuramente essere ritardi nella produzione e conseguentemente nelle vendite. I Clienti possono magari anche lamentarsi per tali ritardi.
Come al solito la giusta verità sta nel mezzo o comunque va presa in esame in base alle condizioni del mercato in cui si opera.
In termini prettamente matematici potremmo utilizzare una formula molto semplice per determinare il livello medio di magazzino.
Giacenze medie = (Quantità ordini x costo ordini)/costo unitario di disponibilità
Ma come si determina il livello ottimale delle scorte? Nessuno ha la bacchetta magica, ma chiaramente un’attenta attività di forecasting delle vendite associandole ad un livello di rischio %; il rischio può essere quello di avere un magazzino con livello un po’ più alto o un po’ più basso.
Voi come siete abituati a muovervi?