Ovvio è, infatti, che nessuno di noi beve 250 litri d'acqua giornalieri (il consumo di acqua per bere equivale all'1% del consumo giornaliero di acqua) o che non ne utilizza altrettanti per lavarsi e cucinare ma, tralasciando il principio di acqua virtuale (che ho già trattato piuttosto ampiamente in questo post), uno dei consumi apparentemente meno influenti ma soprattutto sottovalutati da molti consumatori è lo scarico del wc.
Già, perché oltre il 30% dei consumi domestici sono dovuti allo sciacquone: avete capito bene, ogni volta che viene azionato, infatti, vengono consumati in media circa 12 litri d’acqua potabile.
Purtroppo questa quantità d'acqua, soprattutto nei sistemi wc di vecchio stampo dotati di unico pulsante, viene spesso sprecata e la maggior parte delle volte non risulta necessaria.
Calcoli alla mano, considerando una media di 5 scarichi al giorno, si arriva a un totale di 60 litri di acqua giornalieri e ad un ammontare complessivo di 21.900 litri di acqua consumata in un anno. Proprio così, per smaltire i nostri bisogni, ognuno di noi utilizza in media 60 litri di acqua potabile al giorno; una quantità esorbitante ed eccessiva per questa funzione.
L'acqua, infatti, è destinata a rivestire un’importanza sempre più rilevante nei rapporti tra gli Stati, con il rischio di dare origine a violenti conflitti.
In Africa la disponibilità di acqua potabile, reti fognarie e servizi igienici è ancora molto lontana da uno standard accettabile, soprattutto nelle aree rurali, dove meno del 60% della popolazione dispone di acqua potabile e meno della metà di servizi igienici. In Papua Nuova Guinea il 70% della popolazione non ha accesso all'acqua, in Zambia la percentuale è del 73% e in Burkina Faso sale al 78%. Un cittadino nordamericano utilizza 1.700 metri cubi di acqua all’anno; la media in Africa è di 250 metri cubi all’anno. La Commissione mondiale per l’acqua indica in 40 litri al giorno a persona la quantità minima per soddisfare i bisogni essenziali. Con circa 40 litri noi italiani facciamo la doccia, per gli altri rappresenta l’acqua di intere settimane.
Per evitare sprechi inutili, si può dotare lo scarico del WC con sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze, oppure ancora, senza cambiare l'impianto del wc, si possono utilizzare soluzioni alternative come un flussometro o un riduttore/economizzatore, entrambi alternative pratiche, economiche e di facile installazione.
Il costo di un riduttore/economizzatore si aggira intorno ai 10 euro e può essere installato con un minimo di manualità anche da un utente medio inesperto senza l'ausilio di un idraulico. E' sufficiente appenderlo al tubo che controlla l'uscita dell'acqua come illustrato dalla foto e, agendo come peso, permette di dosare meglio lo scarico.
Spesso e volentieri molte persone con cui parlo e discuto si chiedono in che modo possono fare qualcosa dal punto di vista etico e sociale nel proprio quotidiano, per lasciare un'impronta meno evidente con i propri consumi sul nostro pianeta. L'ipocrisia moderna ci ha portato in una situazione in cui si fanno battaglie e slogan per un mondo migliore ma troppo spesso non si sollevano problemi come quello idrico con soluzioni dirette come quelle indicate, che rappresentano piccole correzioni e gesti che ognuno di noi può adottare e compiere.
Nel mondo, un miliardo e 400 milioni di persone del pianeta non hanno accesso all’acqua potabile e 800 milioni di persone al mondo non hanno un rubinetto in casa. Con una soluzione domestica come un riduttore del costo di 10 euro, ognuno di noi può consumare 17.000 litri di acqua in meno all'anno.
Senza ombra di dubbio, tutto ciò non servirà a risolvere il problema dell'acqua del mondo o a togliere la sete ai cittadini della Nuova Guinea o della Zambia che sono e saranno purtroppo costretti a subire logiche di multinazionali crudeli ed assassine, ma è pur sempre uno dei piccoli e tanti gesti che possiamo abbracciare per una decrescita felice.