FIG. 1 - nutrie e avifauna
Il castoro sudamericano, comunemente chiamato "coypu" o più impropriamente "nutria" è un mammifero roditore, originario del Sud America ma che è stato importato in tutta Europa e in Italia per farne pellicce. Nel nostro Paese in particolare i primi allevamenti di nutria risalgono agli anni 20 del secolo scorso. Siccome la maggior parte degli allevamenti era a conduzione famigliare, non registrati presso gli appositi Enti e privi di qualunque garanzia di protezione, le fughe accidentali unite soprattutto al rilascio intenzionale di questi animali proprio dagli estessi allevatori dopo il fallimento del business della pelliccia di Castorino, contribuirono alla formazione di nuclei stanziali di questi animali nelle nostre zone.L'opera di "colonizzazione" dei primi esemplari di castorino può essere fatta risalire quindi a circa 80-90 anni fa! In base alla legge nazionale 157/92, qualunque animale in grado di autosostenersi in un determinato ambiente si definisce naturalizzato ed è a tutti gli effetti fauna selvatica locale. La nutria da diverso tempo è sia ecologicamente che legalmente fauna selvatica italiana. In diversi contesti questo animale infatti è stato in grado in occupare una nicchia ecologica a sè stante, senza interferire in modo sostanziale o irreversibile con la fauna e la flora locale. Esistono tuttavia zone in cui la presenza di questo roditore influisce in modo più evidente sugli equilibri naturali ma si tratta di un normale processo ecologico che col tempo porterà ad un nuovo equilibrio ecosistemico, come accade da diversi milioni di anni a questa parte. Naturalmente nei casi in cui sussitono già situazioni precarie di popolazioni animali o vegetali, la presenza di animali come questo roditore possono avere conseguenze più importanti ed è proprio in questi contesti che, previo studi scientifici accurati, la stessa legge prevede di intervenire con metodi ecologici per la gestione faunistica della popolazione della specie in esame. Solo su parere dell'ISPRA si potrà eventualmente intervenire con metodi diretti atti ad un drastico contenimento (non eradicazione) della nutria.Abbiamo visto in un articolo precedente come la presenza del castorino sia un fattore di pregio per diversi siti, soprattutto in zone dove le attività antropiche influiscono pesantemente in termini di inquinamento o di frammentazione degli habitat.L'unica situazione dove la presenza del coypu (ma anche dei conigli, lepri, silvilago, gamberi rossi della Louisiana, talpe, mustelidi, carnivori, uccelli, anfibi, etc.) rappresenta un problema, solo a livello economico e non ecologico, è costituito da determinate zone site solo in contesti agricoli. Qui a causa dell'eccessivo sfruttamento dovuto a diverse attività antropiche e dalla scarsa manutenzione dei sistemi irrigui e di conduzione delle pratiche agricole, questi animali (non solo le nutrie ma tutta la fauna che vive in ambiente silvo-pastorale) costituiscono una concausa dei cedimenti strutturali e delle eventuali perdite (spesso gonfiate) dei raccolti.In un prossimo articolo descriveremo in modo specifico i diversi metodi ecologici funzionanti per la corretta gestione faunistica di questa specie ma non solo. Diversi e anche abbondanti sono quindi i casi in cui la nutria si è ben adattata e integrata in perfetta armonia ed equilibrio ecologico con i nostri ecosistemi tanto che questi animali risultano di estrema utilità per il corretto mantenimento e funzionamento degli stessi. Basti pensare ai fontanili, alle Oasi, ai parchi naturali e in molti tratti di campagna. Nondimeno però, proprio per quanto descritto precedentemente, risultano importanti interventi di gestione faunistica per la tutela e la protezione della biodiversità di determinate zone. Il tutto però deve essere fatto secondo i criteli biologici prima e legali dopo per il pieno rispetto dell'ecologia e della natura che ci circonda.Va ricordato infine che in base all'aggiornamento IUCN, le popolazioni di nutria a livello globale sono in decremento (ad eccezione del Sud America e della Louisiana) e ciò è dovuto esclusivamente ad un raggiungimento della capacità portante dell'ambiente stesso e dell'equilibrio naturale che spontanemanete si è assestato. Dove vengono effettuate campagne indiscriminate di abbattimento, le nutrie prosperano proprio perchè l'uccisione e il trappolaggio aiutano a incrementarne il numero e a causare estesi e profondi danni a tutto l'ambiente circostante. Purtroppo però gli interessi economici sono estremi nemici dell'ecologia e della scienza che al contrario ha dimostrato più volte l'inefficacia e l'inutilità di tali pratiche al limite dell'etica e della legalità. Impariamo a conoscere meglio la natura che ci circonda perchè solo con la conoscenza, con la biologia e con l'amore e il rispetto per la natura e la vita si possono risolvere molti fenomeni ma soprattutto in modo ecologico ed ecosostenibile.